incarichi in regione sardegna

Gli incarichi in Regione. Nessun giudizio, qualche ricordo, un po’ di tristezza.

In questi giorni Paolo Maninchedda, e molti altri, hanno scritto sugli incarichi fiduciari in regione, e su come siano stati assegnati senza mettere in discussione la legge regionale 10 del 2021, contro la quale io e tanti altri, sindacati ma anche politici, si sono scagliati. Era stata chiamata la legge “poltronificio”.

Chi era all’opposizione oggi, ed oggi è al governo, non ha pensato di fare un ragionamento ora quella legge, contro la quale hanno votato, la devono attuare.

Sono stati dati gli incarichi senza pensare alla sobrietà che, a mio parere, deve caratterizzare chi oggi ha incarichi politici.
Ed invece no.

Non mi pare di ricordare il presidente Soru ed il presidente Pigliaru avessero tutti i consulenti nominati dalla Presidente Todde. Potrei sbagliarmi, ma ne ho contati 8. Soru ne ha avuto al massimo 2, Pigliaru al massimo 3.

L’altro giorno, a Montessu, durante un pranzo molto frugale (perché con uno stipendio normale ed una figlia di questo ti devi accontentare), con un dipendente comunale di Cagliari, che lavorava all’autoparco, la discussione è scivolata velocemente sulla politica, e mi sono ricordato alcune prime azioni della maggioranza del consiglio comunale di Cagliari di allora, del 2011, di cui facevo parte.

Volevamo dare dei segnali, essere sobri, e lo fummo.

Guadagnavamo, per fare i consiglieri comunali, 1.518 euro lordi al mese, non come adesso (io ne devolvevo la metà alla causa). Mi dicono, infatti, che un consigliere comunale senza altra entrata arrivi a guadagnare 3.000 euro.

Ma torniamo a ricordi vecchi, di un’altra era, se si guarda i (finti) moralizzatori di oggi.

Allora c’erano le auto blu per ogni assessore comunale. Vennero eliminate.

Allora ogni consigliere comunale riceveva due abbonamenti allo stadio per il campionato del Cagliari, mi pare tribuna laterale. Eliminati.

Allora ogni consigliere comunale aveva assegnato uno stallo blu dei parcheggi dell’Autorità portuale. Eliminato.

Compimmo anche altre azioni di “moralizzazione”, se così la vogliamo chiamare, ma avevano natura politica, per cui esulano da questo post.

La speranza è che il fiume di denaro che verrà speso in consulenze ed uffici di Gabinetto ci consegni, tra cinque anni, una Sardegna più ricca, libera e felice, dove ci siano tante nascite, dove la sanità funzioni e dove il lavoro sia pagato il giusto.

Si sarebbe potuto fare anche senza questi sfarzi e prebende, ma ce li accolliamo, se ci sarà un ritorno.


Dal punto di vista personale, rimango dalla stessa parte di sempre, quella delle lavoratrici e lavoratori che non arrivano alla fine del mese.

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