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Le elezioni delle RSU ed il sistema Regione

RSU sta per Rappresentanza Sindacale Unitaria. È un organismo sindacale, presente nei luoghi di lavoro, che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori.

Le RSU sono un elemento della nostra democrazia. Democrazia è governo del popolo. Democrazia non è andare a votare ogni cinque anni. Per noi democrazia è l’azione continua, organizzata, di milioni di persone che costruiscono una società, nel nostro caso più giusta ed eguale rispetto a quella che viviamo ogni giorno.

La democrazia deve esistere nei luoghi di lavoro. Nel rispetto dei ruoli e dei compiti, le rappresentanze dei lavoratori sono gli organi che discutono di come migliorare le condizioni di vita nei luoghi di lavoro. Le RSU discutono e presentano proposte e soluzioni per migliorare il buon andamento, l’efficacia e l’efficienza della pubblica amministrazione. Abbiamo molto da dire su come migliorare il Sistema Regione.

L’iniziativa legislativa di riordino istituzionale che ha caratterizzato, e sta caratterizzando, l’azione della Regione Sardegna, ha inciso profondamente prima sul sistema delle autonomie locali e più di recente su vasti settori degli Enti ed Agenzie di diretta emanazione dell’Amministrazione Regionale.

Un’operazione di ampia portata, non sempre costruita con la partecipazione ed il confronto con le organizzazioni sindacali, e spesso ancora, più che ispirata dalla necessità o volontà di adeguamento ed ammodernamento, risulta sollecitata da spinte esterne con tutti gli effetti negativi che già si iniziano a registrare.

Siamo convinti che con una forte spinta al cambiamento, basata sulla trasparenza, sul principio “ad uguale lavoro uguale trattamento economico e giudico”, su una positiva conclusione dei processi negoziali, possiamo dare risposte alle necessità della Sardegna, le quali sono le stesse delle lavoratrici e dei lavoratori del Sistema Regione.

La riscrittura della parte normativa del CCRL (Contratto Collettivo Regionale di Lavoro), la riclassificazione, la conclusione della decina di CCI (Contrattazione Collettiva Integrativa), il rinnovo contrattuale, i processi di riordino e di reclutamento, una nuova visione della dirigenza, sono solamente alcune delle sfide proprie del sindacato dei prossimi anni. Alzando un po’ lo sguardo, la contrattazione inclusiva, la contrattazione di sito, un intervento nel settore degli appalti, sono altrettante sfide, più innovative, rispetto alle quali non ci tiriamo indietro.

Per vincere queste sfide il Sistema Regione ha bisogno di una CGIL forte, e di rappresentanze dei lavoratori preparate e combattive. Abbiamo bisogno di un gruppo dirigente allargato, che comprenda noi e vada oltre di noi. Abbiamo bisogno di una discussione profonda, innovata, aperta.

Le ultime elezioni delle RSU sono state nel 2015. Molte delle RSU elette non hanno funzionato come dovrebbero, alcune (ASPAL, Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro) non si sono adeguate alle nuove situazioni di fatto. A novembre andremo all’elezione delle nuove RSU del Sistema Regione. Dal sistema dell’acqua all’edilizia residenziale pubblica, dal sistema pubblico agricolo all’amministrazione centrale, dalle politiche attive del lavoro al diritto allo studio, abbiamo la possibilità di legare il futuro della Sardegna all’autogoverno delle lavoratrici e dei lavoratori.

Sta a noi vincere le RSU. Lo possiamo fare ascoltando, studiando e proponendo. Lo possiamo fare con un gruppo dirigente sempre più allargato, con una assunzione di responsabilità individuale e collettiva, dove il bene pubblico supera possibili difficoltà personali, senza lasciare nessuno indietro. Questo è il cuore del sindacato, e sarà il cuore del nostro impegno nei prossimi mesi.

Buon lavoro a tutte e tutti.

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