Quale unità? Quale popolo? – di Andria Pili

Nell’articolo precedente abbiamo commemorato la nascita di Antonio Gramsci, ricordando come i suoi scritti ci forniscano, ancora oggi, tanti spunti utili per comprendere la questione sarda e la questione meridionale. Oggi entriamo un po’ nel dettaglio, soffermandoci su un concetto che ha caratterizzato il pensiero gramsciano: il blocco sociale. Quello industriale-agrario era il blocco dominante, i cui interessi hanno egemonizzato lo Stato italiano dalla sua fondazione, conciliando il capitalismo industriale del Nord Ovest con gli agrari del Sud Italia, sfociando nella politica protezionista. Il Meridione, dunque, sarebbe sotto il tallone del “blocco agrario”, formato da «tre strati sociali: la grande massa contadina amorfa e disgregata, gli intellettuali della piccola e media borghesia rurale, i grandi proprietari terrieri e i grandi intellettuali» (Gramsci 1926).

Si tratta di un concetto ancora applicabile? Come possiamo declinarlo nel contesto attuale?