Proseguiamo con questo articolo il racconto dei principali processi urbanistici ed edilizi che hanno attraversato l’Italia e la Sardegna tra il secondo dopoguerra e i giorni nostri. Analizzeremo gli anni ‘80 e ‘90, due decenni caratterizzati dalla cosiddetta deregulation e dai processi di “urbanistica contrattata”. Le leggi e i progetti di pianificazione avviati nei decenni precedenti vennero completamente smantellati. Lo Stato intervenne sempre meno nella progettazione urbanistica delle città. Tra le principali leggi analizzate in questo articolo, i decreti Nicolazzi del 1981, gli “strumenti complessi” nati negli anni ‘90 e le sentenze della Corte Costituzionale del 1980 e del 1982. Un paragrafo a parte riguarda il terremoto in Irpinia nel 1980 ed il Mondiale di Calcio svoltosi in Italia nel 1990, due eventi utilizzati come pretesti per eliminare quel poco di pianificazione che si era riusciti ad ottenere negli anni ‘60 e ‘70.
In controtendenza rispetto a questo periodo, invece, saranno le leggi per la tutela dell’ambiente emanate tra il 1985 e il 1990. Analizzeremo in particolare la legge n. 431 dell’8 agosto 1985, la cosiddetta “legge Galasso”, che introdusse a livello normativo una serie di tutele sui beni paesaggistici e ambientali.