stanza rosa unica

Università. Una stanza tutta …per noi! – di Alessandra Fantinel

Oltre un anno fa, l’ Università degli Studi Cagliari, rappresentata dalla rettrice Maria Del Zompo, inaugurava lo “Spazio bambino” in un locale messo a disposizione dalla Facoltà degli Studi Umanistici in Via Trentino.

Un servizio gratuito che permette a tutt*, studenti, studentesse e personale docente e amministrativo con figli/figlie nella fascia di età 1 – 10 anni, di usufruire di uno spazio per l’allattamento e/o di un servizio di ludoteca. Consente cioè di affidare i propri bimbi e le proprie bimbe a personale specializzato durante il tempo necessario per seguire le lezioni, sostenere gli esami o svolgere il proprio lavoro.

L’Università di Cagliari ha, con questa iniziativa, fatto un passo avanti importante per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro/studio, da un lato permettendo a coloro che ne hanno necessità di avere un servizio di babysitting “all’occorrenza” e dall’altro alle/agli aspiranti educatrici/educatori, provenienti dalla Facoltà di Scienze dell’Educazione e Scienze della formazione primaria di poter svolgere il loro tirocinio curriculare direttamente in loco.

Il servizio, come riporta il sito di unica.it, è un ulteriore step del progetto “Tessera baby” avviato nel 2015, che già prevede agevolazioni per studentesse in dolce attesa,  studentesse/studenti regolarmente iscritte/i con prole fino a 10 anni. Il progetto prevede l’accesso gratuito al materiale dei corsi e-learning erogati dall’Ateneo; parcheggi riservati disponibili presso tutte le Facoltà; priorità nel disbrigo di pratiche presso le segreterie studenti e gli uffici dell’ateneo; agevolazioni nella scelta dell’orario per sostenere gli esami di profitto; accesso alle “Stanza Rosa” e corsi e-learning per alcune Facoltà.

Sono progetti innovativi che potrebbero essere estesi anche ad altri contesti. Per esempio perché non realizzare presso le sedi dei principali enti pubblici (INPS, INAIL, CPI, Uffici Regionali, ecc.) dislocati in tutta la regione Sardegna, dei servizi di supporto gratuito per coloro che devono accedervi? Perché non prevedere dei parcheggi rosa o aree per l’allattamento? Perché non dotare tutti i bagni (degli uomini e delle donne) di un fasciatoio? Quanto sarebbe utile e necessario realizzare un supporto per coloro che devono sostenere colloqui di lavoro o devono disbrigare pratiche presso pubblici uffici?

Che bel segnale di civiltà!

Quante volte dobbiamo rinunciare a partecipare ad un evento, un corso di formazione, un seminario o un convegno? Si dovrebbe garantire, sempre e comunque, un servizio per genitori: così si garantirebbe il reale pari accesso alle opportunità.   

Per esempio a fine gennaio ci sarà l’International Job Meeting, organizzato dall’Assessorato del lavoro ed ASPAL: evento importante per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Perché non garantire per coloro che sosterranno i colloqui un servizio di accoglienza per i/le propri/e figli/e? E’ realistico supporre che alcuni colloqui possano essere  convocati in orari in cui la scuola è chiusa: perché obbligare un genitore a pagare un servizio di babysitting (circa 10 euro all’ora) o ludoteca o nella peggiore delle ipotesi indurlo a rinunciare a quel colloquio? Ma a proposito nei bagni dei padiglioni della fiera ci sono i fasciatoi? Ci sono spazi riservati all’allattamento?

L’Università di Cagliari sta facendo un bel salto di qualità in termini di azioni positive e credo che anche gli altri enti pubblici potrebbero, con un minimo sforzo, fare altrettanto.  

Certo non pensiamo che queste azioni siano risolutive in tema di pari opportunità, e non influiranno sicuramente sui tassi di natalità, ma quanto meno sono un atto di grande civiltà!