La Bolivia è un paese dell’America Latina, non uno dei più importanti.
In Bolivia negli ultimi decenni hanno fatto uscire dalla povertà decine di milioni di persone. Si è formata una classe media che rappresenta(va) il 20% della popolazione.
Però l’anno scorso, a fine novembre, un golpe ha destituito il capo di quella rivoluzione: Evo Morales.
La lettura di questo libro, tradotto dal suo originale spagnolo, serve a capire quali erano le idee e le pratiche di quel periodo. L’autore, Alvaro Garcia Linera, è stato al fianco di Morales in tutta l’esperienza di governo, ed ora è esiliato.
Il golpe, guidato dagli Stati Uniti, non si è concluso in un
bagno di sangue perché Morales ed i suoi collaboratori, tra cui Linera, hanno
deciso infatti di abbandonare il paese.
Ma non tutto è finito.
Il libro si compone di diverse relazioni, contibuti, discorsi, tenuti tra il 2013 ed il 2016. I movimenti popolari dell’America Latina all’inizio del XXI secolo hanno conquistato il potere, hanno fatto uscire decine di milioni di persone dalla povertà, e devono perciò essere al centro della nostra attenzione. Il libro spiega cosa è successo in Bolivia, e ne fornisce anche le interpretazioni teoriche.
Segnalo solamente alcuni aspetti:
- L’obiettivo principale da realizzare è l’uscita dal neo-liberismo. Tutto il resto viene dopo, e le contraddizioni che vive quel paese, poverissimo, sono enormi: dalla donna ancora vittima di oppressione alla dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili;
- Non si può cambiare la struttura di una società se non si conquista lo Stato. Non è detto che poi, una volta conquistato il potere politico, si vinca sicuramente, ma da là bisogna partire.
Per ciò che vale, sono d’accordo con Linera. In un paese come la Bolivia realizzare tutti i nostri desideri di progressi non era oggettivamente possibile.
E sono d’accordo con lui quando segnala la centralità del “vivir bien”, o “buen vivir”, quale momento di valorizzazione del valore d’uso di ogni momento economico e sociale, contro il la voracità neo-liberista.
Nell’ultimo saggio, quello del 2016, presente alla fine del libro, ci sono tutti presentimenti e la consapevolezza che il momento non era buono.
Linera sottolinea tutti gli errori ed i problemi incontrati: gli scarsi risultati economici, la voglia di arrivare dei dirigenti rivoluzionari, la forza del potere economico contro il potere politico, la nuova classe media (risultato della rivoluzione) che rimane però attratta dai valori consumisti e reazionari del passato, la difficoltà ad agire come continente latino-americano e non come singoli stati.
Il libro è disponibile qui