Maurizio Carta era mio bisnonno. Da quando sono nato ho sentito parlare di lui, ho visto le foto a casa di nonna, a Mandas. Quella casa era, per un bambino, un viaggio temporale in un altro mondo. Maurizio Carta era parte di quel mondo. Quel bisnonno era associato al nonno, che non ho mai conosciuto, ma che si chiamava come il bisnonno morto nella terribile prima guerra mondiale, con la Brigata Sassari.
Sulla Brigata Sassari la penso come Andrìa Pili ma questo non mi ha impedito, anzi, di sviluppare un affetto intimo verso quel bisnonno, di cui lessi, da ragazzo, le lettere che mandava dal fronte.
Qualche anno fa, peraltro, curioso di sapere dove fosse stato sepolto, sono andato sull’altopiano di Asiago, dopo una lunga ricerca a distanza, a cercare tracce della sua prima sepoltura. Grazie ad un pò di fortuna, ho trovato il luogo della sua prima sepoltura, da cui poi è stato sicuramente spostato ma, ahimé, non sappiamo dove.
Domenica verrà ricordato, nella sua casa, a Mandas, con uno spettacolo teatrale. Io ci sarò