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RIFIUTI ZERO – L’INTERVENTO IN CONSIGLIO

September 18th, 2015  |  Published in -Verbali/resoconti, Cagliari, Politica

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Dumpster recycling

 

In consiglio comunale, il 15 settembre 2015, abbiamo discusso una mozione sui rifiuti: qui.

Vi propongo gli appunti da cui è scaturito il mio intervento. Sui rifiuti bisogna cambiare registro.

 

Il contenuto della mozione è chiaro: individuare nuove linee guida per il nuovo bando per la raccolta dei rifiuti.
Credo che questo intendimento sia corretto.
Sono pochi gli attori che possono presentare domanda per un bando che sia identico, o comunque molto simile, a quello che abbiamo presentato qualche anno fa.

Lo studio di settore, serve, inoltre, a ragionare sull’intero ciclo dei rifiuti. Credo sia obbligatorio

Ma partiamo dalla raccolta.
Finora abbiamo utilizzato il metodo dell’appalto.
Vogliamo verificare se è quello che ci ha fatto avere i risultati migliori?
Abbiamo fatto una comparazione tra questo sistema ed altri? Abbiamo proceduto con una analisi costi-benefici?
Per come è strutturato attualmente il mercato, abbiamo verificato se vi sono esempi, in giro per l’Italia (parlo dell’Italia perché abbiamo la stessa legislazione) dove sono stati utilizzati altri metodi.

Mannino ne suggerisce uno, che è la suddivisione in lotti. In questo modo potrebbero partecipare diverse società, più piccole, e magari anche locali, le quali, devo dire, in diverse realtà più piccole, in Sardegna, stanno gestendo egregiamente, sicuramente molto meglio di Cagliari, la raccolta.

Un’altra soluzione è una società mista, pubblico-privata.

Un’altra soluzione ancora è una società pubblica.
Vorrei spendere qualche minuto per raccontarvi il caso di Formia

Dal 1 maggio 2015 a Formia i servizi ambientali sono gestiti direttamente dal Comune, che ha voluto costituire una nuova società completamente pubblica: Formia Rifiuti Zero.
L’amministrazione comunale di Formia ha compiuto una scelta in controtendenza rispetto a quanto accade sul territorio nazionale, dove si privilegiano le privatizzazioni, perché si crede che un’impresa pubblica gestita in modo etico ed efficiente possa diventare un’esperienza pilota dal punto di vista economico, etico ed ecologico.
Da una gestione privata della raccolta dei rifiuti è stata avviata un’azienda pubblica che costa meno (8% in meno dei costi, cioè meno tasse per i cittadini), che fa più raccolta differenziata, che ha a cuore il servizio ai cittadini, la sicurezza e il benessere dei dipendenti.
Si tratta di un progetto pilota per prevenire le infiltrazioni criminali nell’ambito dei rifiuti, purtroppo diffuse, costituendo un presidio pubblico attorno a un servizio che rappresenta l’attività più onerosa per un ente pubblico.
Grazie alla collaborazione di tutti i cittadini a Formia sono stati raggiunti buoni risultati nella raccolta differenziata, estesa ormai in tutti i quartieri della città.
Per realizzare pienamente la strategia “Rifiuti Zero” sono state attivate ulteriori azioni di sensibilizzazione ambientale e un percorso di coinvolgimento della cittadinanza basato sul principio della trasparenza e sulla garanzia dell’accesso civico.
E’ stato avviato un percorso formativo all’interno dell’azienda per diffondere i principi dell’integrità e dell’etica pubblica al fine di creare maggiore consapevolezza sul valore del servizio pubblico.
Formia Rifiuti Zero ispira ad essere un’azienda gestita in comune tra cittadini e lavoratori.
Il Comune rende disponibili le procedure e il know how sviluppato durante il percorso di costituzione della Formia Rifiuti Zero: dal piano industriale, alle delibere di affidamento, fino ai bandi per la selezione degli amministratori, in un’ottica di adesione alla filosofia del dato aperto e condiviso.
La Formia Rifiuti Zero intende inoltre realizzare una scuola di impresa pubblica, da tenersi in città, per raccogliere le migliori esperienze di gestione sui rifiuti in Italia e creare nel territorio capitale sociale e relazionale.
Formia Rifiuti Zero mette in comune la propria esperienza con altri amministratori pubblici per un futuro sostenibile.

Vogliamo scartare a priori una soluzione di questo tipo? Perché, se è efficiente ed efficace?

Nuove linee guida, inoltre, permetterebbero anche di esprimersi sull’intero ciclo dei rifiuti.
Spero che si componga una proposta che preveda l’assunzione degli obiettivi di Rifiuti Zero, almeno in termini di vincoli x la ditta rispetto alla qualità e agli obiettivi della raccolta differenziata, la previsione di clausole nella gara d’appalto che valorizzino le capacità e le competenze tecniche in materia attestate da risultati già conseguiti in altri Comuni, sostenere la RD dell’umido anche tramite un meccanismo di incentivazione del compostaggio domestico o auto-compostaggio e del compostaggio di comunità.
E’ anche fondamentale che tutto il controllo della consegna dei materiali differenziati raccolti (carta, alluminio, vetro, ecc…) ai consorzi di filiera e dei corrispettivi riconosciuti dal CONAI rimanga sotto il diretto controllo del Comune, non venga demandato tutto alla ditta, con accordi economici di vario tipo. Rispetto a questi temi, qual è la situazione attuale?

Con una mozione, a fine 2011, abbiamo formalmente aderito alla strategia “rifiuti zero”. Debbo segnalare, però, che quella mozione non ha avuto un seguito concreto, ed è rimasta una mozione.

Quella mozione si impegnava ad allinearsi alle priorità dell’Unione Europea e delle direttive europee, in primis la Direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE

Le scelte che stanno venendo compiute in tema di rifiuti, penso alle vicende Tecnocasic di questi anni e quelle più recenti, ma anche alla vicenda Tossilo, vanno in direzione opposta.

Chiedo che il comune si mobiliti, come per ora non ha fatto, perché i termini per le osservazioni al progetto di nuova discarica ad Uta slittino.

Chiedo che, come per ora non ha fatto, il comune organizzi una assemblea pubblica, a Cagliari, sulla nuova discarica di Uta.

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