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Dialogo col vecchio comunista che ebbe fiducia nel segretario generale

October 7th, 2014  |  Published in Politica

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Apu arricciu custu de su cumpangiu Francesco Cocco, e ddu pubricu cun amistantzia.

Enrico

 

MANSUETO- Caro Libero , vedo che continui a frequentare la sezione. Scusami per la terminologia antica, volevo dire il circolo. Tu continui a dire che frequenti il “partito”. Ma forse alla soglia dei tuoi 80 anni dovresti smetterla di usare la parola partito accompagnato dall’ articolo, come se esistesse ed operasse ancora quella grande organizzazione di quando ti sei iscritto negli anni cinquanta al PCI. Allora potevi correttamente usare la parola partito accompagnato dall’ articolo, a sottolineare qualcosa di nuovo ed unico nella storia d’ Italia. Quel partito aveva due milioni d’iscritti. Certo in quella organizzazione di donne e di uomini non mancavano gli opportunisti, gli avventurieri, gli imbroglioni. Solo che non avevano la pretesa di dettar legge, di porsi come modello per gli altri. Erano lì a fare i loro piccoli intrallazzi, le loro “pastette”, ma erano sostanzialmente incapaci di caratterizzare quella grande organizzazione.
LIBERO- Eh sì, caro Mansueto, ti debbo confessare un profondo malessere, ma ormai l’abitudine è più forte di me. Da quando è morta mia moglie ed i figli ed i nipoti sono emigrati all’ estero per ragioni di lavoro, non so cosa fare. Così tutte le sere vado in sezione, pardon al circolo. Mi hanno dato le chiavi e l’incarico di aprire almeno il venerdì pomeriggio. Ti tanto in tanto do una spolverata alle sedie , scopo e lavo per terra. Do una sbirciata a qualche vecchia rivista e ti confesso che pensando a quando la sezione era affollata, si discuteva, si litigava anche perché non sempre eravamo d’accordo con gli organismi dirigenti….. pensando alla vita di allora, agli anni 70 e 80 del secolo scorso, mi viene un magone. Avrei voglia di piangere , ma poi cerco di tirarmi sù.

 

MANSUETO Ti capisco Caro Libero . So del tuo impegno nel PCI, di quando tutte le domeniche andavi a diffondere l’ Unità, poi a partire da settembre andavi a trovare i compagni per il rinnovo della tessera. Ricordo come eri felice quando nel 1961 ti venne consegnata una targa di encomio per aver ultimato il tesseramento per l’ anno successivo al 15 di novembre e di aver tesserato altri 25 compagni, che erano il 10% degli iscritti alla sezione nell’ anno precedente..

 

LIBERO. A proposito di tesseramento, ma sarà vero che solo centomila iscritti hanno rinnovato la tessera al PD ? Sarebbe un bel guaio un partito senza iscritti, ridotto a semplice votificio, al servizio del piccolo ras di turno.
MANSUETO. Eh sì, sarebbe proprio un bel guaio. Ed anch’io ,che sono ben lontano dal PD, mi auguro che non sia vero e non accada.

 

LIBERO. Ieri è venuto il responsabile cittadino ed ai tre iscritti presenti ha detto che l’importante è prendere i voti alle elezioni. Anche in America è così.

 

MANSUETO. No caro Libero , consentimi di dirti che è una cazzata. Ricordi quando negli anni sessanta mi accompagnasti in alcune sezioni del Campidano. C’era un “tintinnar di sciabile” e tu che avevi la macchina mi accompagnasti per invitare i compagni di quelle sezioni a mobilitarsi. Le trovammo piene di militanti che discutevano ed erano pronti a difendere la democrazia. Senza un partito di quella fatta , chi progettava il colpo di Stato avrebbe finito per vincere. Caro Libero, il tuo dirigente cittadino non ha idea della differenza che corre tra gli USA e la realtà italiana.

 

LIBERO. Ricordo bene quei giorni.

 

MANSUETO. Ed allora, cerca di fare un altro sforzo e ricorda quanto ti dissi più di 20 anni fa. Quando il PCI si spaccò in tre mozioni e tu aderisti a quella del segretario Occhetto. Cercai di spiegarti che il segretario generale, anziché preoccuparsi di salvare il PCI lo stava sfasciando. Tu testardamente insistevi che bisognava seguire il segretario, che prometteva di “non farci morire democristiani”. Guarda cosa è successo 20 anni dopo, il segretario del PD è un ex democristiano. Che segue metodi democristiani. Ed almeno fosse di quelli dello stampo dei Moro, degli Andreatta, dei De Gasperi. Ha finito per resuscitare Berlusconi, per obbedire agli interessi del più miope capitalismo. Caro Libero potrai dirmi che eravamo ai tempi della caduta del “muro di Berlino” , che bisognava fare una sorta di “rivoluzione copernicana”.

 

LIBERO. E’ proprio così , Occhetto diceva che o si trasformava tutto o ci saremmo ridotti a percentuali da prefisso telefonico.

 

MANSUETO. E’ un’ altra grande cazzata. Certo bisognava fare una grande trasformazione nel PCI. Cambiare moltissime cose nel rapporto con la società e nell’ organizzazione. Avremmo dovuto combattere contro il sistema dei privilegi che avevano già preso corpo ed andavano potenziandosi. Il PCI andava riempendosi di avventurieri politici grandi e piccoli. Ma ridurci a percentuali da prefisso telefonico, questa è una cazzata. Non dimenticare che i partiti nati a sinistra con la scompasa del PCI hanno avuto per qualche decennio risultati che sommati mantenevano intatta la forza di quel grande partito.

 

LIBERO Credo proprio tu abbia ragione. Ma io ero convinto che il segretario non potesse sbagliare. Era il segretario generale, dovevamo seguirne la linea E poi non volevo morire democristiano.

 

MANSUETIO Caro Libero , cerca di convincerti che per essere un buon militante bisogna avere molti filtri per distinguere ed individuare gli interessi in campo. Lo ha insegnato Gramsci, ma tu hai pensato che l’orizzonte del segretario generale d’ allora andasse oltre quello gramsciano. Non so , debbo confessarlo, se saremmo riusciti ad impedire che avventurieri di vario tipo s’impossessassero del grande patrimonio ideale, politico e morale di chi ci aveva preceduti nella lotta. Forse avremmo potuto limitare il degrado , ma forse non saremmo riusciti ad impedirlo.

 

LIBERO Caro Mansueto, anch’io voglio farti una confessione. Mio padre, morto di silicosi quando io era ancora un ragazzo, mi disse di avermi dato il nome di Libero perché le mie idee non fossero condizionate da nessun ducetto. Allora c ‘era il grande duce che da Roma turlupinava gli italiani. Forse non sono stato molto fedele alla volontà e agli ideali di mio padre.

 

MANSUETO Coraggio Libero. Non scoraggiarti e vedrai che prima di arrivare ai 100 anni, che ti auguro di raggiungere, avrai modo di dare un contributo più importante che ramazzare il circolo.

 

Francesco Cocco

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