In una recente nota Salvatore Deidda, di “Fratelli d’Italia”, cita la mia proposta sulle requisizioni temporanee di terze case sfitte.
Lo fa definendo la proposta bolscevica, sovietica e demagogica, dimostrando di non aver neanche letto l’ultimo comunicato della “Federazione della Sinistra” sul tema, nel quale molto chiaramente vengono puntualizzati gli aspetti di moderazione e fattibilità della proposta.
Deidda porta come esempio di politica alternativa per la casa il progetto “Diritto al Futuro” dell’ex ministro Giorgia Meloni. Un progetto che ha stanziato 50 milioni di euro per favorire la concessione di mutui agevolati a giovani coppie e giovani genitori single. Il progetto è fallito perché prevede che le banche applichino tassi variabili, a loro modo di vedere troppo bassi e poco convenienti. Peccato che non sia prevista alcuna obbligatorietà per gli istituti bancari.
Le banche private non sono organizzazioni dallo scopo mutualistico. Viviamo un periodo in cui ,avendo quasi tutte gravi problemi di liquidità, limitano le erogazioni ai soli casi in cui convivano per loro ampie garanzie ed estrema convenienza. Pensare che si possa facilitare l’acquisto di una casa chiedendo agli istituti bancari di mettersi una mano sul cuore e applicare dei tassi variabili bassissimi, lasciandoli nelle condizioni di scegliere, non applicando un sistema di incentivi e penali ben congegnato è un atteggiamento utopistico e demagogico.
Come ha recentemente precisato il Ministro Riccardi, rispondendo ad una interrogazione parlamentare, le richieste di utilizzare il fondo “Diritto al Futuro” sono state 213 di cui solo 45 quelle finanziate.
Il comunicato di Salvatore Deidda ha, dunque, più il sapore di spot elettorale, utile a sottolineare la candidatura di Giorgia Meloni, che una reale presa di posizione per lanciare una proposta politica credibile.
Resto convinto che la politica non possa affidare la risoluzione dei problemi abitativi alle oscillazioni di mercato. Occorre rilanciare anche il ruolo del pubblico. Lo vorrei fare costruendo un agenzia pubblica per la locazione, rilanciando l’edilizia residenziale popolare e l’housing sociale. Le requisizioni sono solamente uno degli strumenti emergenziali, utili a raggiungere l’obiettivo.
Enrico Lobina
Cagliari, 25 gennaio 2013
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