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Abbanoa dopo i referendum

July 11th, 2011  |  Published in Cagliari, Sardegna  |  8 Comments

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Abbanoa è una società per azioni (spa). È responsabile della gestione del servizio idrico integrato. E’ l’unico gestore. L’Autorità d’Ambito, consorzio obbligatorio di Comuni e province, decide invece sulla tariffa, sugli investimenti e a chi affidare la gestione.

Abbanoa è una spa a totale capitale pubblico. I soci della spa sono i comuni della Sardegna. La Regione, impropriamente, possiede il 14.5% delle partecipazioni azionarie di Abbanoa. Il comune di Cagliari, con il 17,9%, è il socio più importante.

La prossima assemblea dei soci è convocata per il 15 luglio. È la prima assemblea successiva ai referendum. I referendum hanno espresso chiaramente la volontà degli italiani e dei sardi in materia di acqua.

Il primo quesito ha eliminato la norma che prevedeva che almeno il 40% delle società che gestiscono il servizio idrico dovesse essere affidato a privati.

Il secondo quesito ha eliminato la norma che prevedeva che la tariffa del servizio idrico dovesse essere determinata tenendo conto “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”. In altri termini, si è eliminata la possibilità che si facciano profitti sull’acqua.

Il primo quesito ha eliminato esattamente ciò che Abbanoa si accingeva a fare. L’assemblea degli azionisti del 1 febbraio 2011 ha dato infatti mandato al consiglio di amministrazione di definire gli atti e le procedure preliminari e propedeutiche alla definizione del progetto di gara di messa a bando del 40% di Abbanoa.

Tutto ciò non si può più fare. Pietro Cadau, presidente di Abbanoa voleva risolvere i problemi da loro creati affidando la gestione dell’acqua ai privati.

Magari agli spagnoli. Agli stessi che sono stati fatti insediare al Comune di Cagliari. Ancora oggi, nell’impianto di depurazione di Is Arenas opera Acciona Aguas, una multinazionale spagnola. Perché? Si dice che siano gli unici a poter gestire in modo efficace quell’impianto. Ne siamo sicuri?

La svendita dell’acqua, grazie ai referendum, non è più possibile. I disastri della gestione Cadau, e della destra in generale, però rimangono. Senza che i conti siano chiari (la trasparenza in Abbanoa è un optional) i debiti di Abbanoa ammonterebbero a 250 milioni di euro.

Il collegato alla finanziaria non ha risolto il problema. Utilizzando l’antipolitico metodo dei tagli lineari di decine di capitoli di bilancio, ha rastrellato 50 milioni di euro. Bastano a sopravvivere per qualche mese. Nel frattempo, nella capitale della Sardegna vengono continuamente segnalate perdite. Le quali rimangono per giorni e giorni perché Abbanoa non ha i soldi per le manutenzioni.

Occuparsi di acqua significa occuparsi di un bene primario. Come l’aria, il sole ed il vento. La crisi di Abbanoa deve essere affrontata in modo organico. Se lo si vuole realmente fare, bisogna ripensare l’intero bilancio della regione.

Bisogna entrare nell’ordine di idee che, pur optando per una gestione rigorosa, seria e volta al risparmio della risorsa acqua, il ciclo dell’acqua deve essere sostenuto dalla fiscalità generale. Non possiamo pensare che tutti i costi ricadano sulle bollette che gli utenti pagano.

In questa ottica, Abbanoa va di pari passo con la vertenza entrate. La colonia Sardegna, se vuole mantenere la gestione della propria acqua, deve ribellarsi contro lo stato italiano e chiedere che i patti vengano rispettati.

Che fare nel frattempo? Nel frattempo bisogna intervenire il 15 luglio. Bisogna bloccare la delibera di febbraio 2011. Bisogna motivarlo pubblicamente.

Contemporaneamente, bisogna interrogarsi sullo stato di Abbanoa. Perché ci sono questi buchi? Pietro Cadau, presidente di Abbanoa ed ex direttore generale del Comune di Cagliari, chi rappresenta? Rappresenta ancora il comune di Cagliari? Rappresenta la maggioranza dei soci?

Mentre si interviene all’assemblea del 15, bisogna mettersi a lavoro per ripensare il sistema-acqua in Sardegna. Ce lo chiedono i comitati referendari. Ce lo hanno chiesto la maggioranza dei sardi l’11-12 giugno.

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8 Comments

  1. Giulio says:

    L’acqua che beviamo e che usiamo per lavarci, come l’aria che respiriamo sono un bene essenziale, sono un bene collettivo.
    Non si può pensare che sia, anche in quota, amministrata da privati, non si può pensare che chi la amministra non abbia bilanci pubblici e trasparenti.Se c’è da fare chiarezza su abbanoa la si faccia presto e subito, cacciando via chi amministra male, di qualunque colore esso sia.

    • admin says:

      Caro Giulio,
      sono d’accordo con te. Bisogna fare chiarezza presto e subito. Al di là dei colori politici, ritroviamoci sui contenuti. Io sono con tutti coloro che sono andati a votare SI al referendum dell’11 e del 12 giugno. Non mi interessa niente se il PdL è contrario, se il PD tentenna, e se alla fine tentenna anche Vendola di SeL. Io sto con tutti quei milioni di italiani e di sardi che vogliono che non si facciano profitti sull’acqua.

      A presto

  2. […] recentiadmin su Abbanoa dopo i referendumGiulio su Abbanoa dopo i referendumMonica su Trasparenza e merito nelle assunzioni in Comune. Un […]

  3. Angelo says:

    Anch’io ho votato SI ai referendum del 12 giugno.devo ammettere che aldilà della scarsa trasparenza della società di gestione dell’acqua (Abbanoa), non sono ben informato sulla SpA. So solo che se una società è SpA la possibilità che diventi privata ,se già non lo è, diventa possibilissima.Sui conti di Abbanoa che sono in rosso lo sapevo ma non nella misura che tu mi hai fatto sapere.Quello che non capisco è come ci si possa fare carico dei costi di Abbanoa riversandoli sulla fiscalità generale .Pagare l’acqua mettendo accise sulla benzina ,per esempio ?

    • admin says:

      Caro Angelo,
      risolvere la vertenza entrate sarebbe il modo migliore per risanare Abbanoa. Contemporaneamente, bisogna costruire un sistema-acqua sardo che punti sul risparmio, sulla solidarietà e sull’efficienza.

      • Angelo says:

        Questo è il problema :la VERTENZA ENTRATE ! sul resto , non dico sarei ma , sono assolutamente d’accordo !

  4. Antoni says:

    Caro compagno Lobina io avrei una ricetta semplice semplice per risanare Abbanoa.
    Primo caccerei via il presidente, il suo cda lottizzato ed il direttore generale per manifesta incapacità.
    Poi, posto che uno dei debiti maggiori é quello con la ditta spagnola ACCIONA che manda i suoi fontanieri per strada a si bruttare sas manos, proporrei di rimandare i vecchi fontanieri, imborghesiti ed imboscati negli uffici, per strada a fare allacci e turare falle, visto che dalle comode cadreghe non sono neppure capaci di acchiappare i tanti morosi.
    Del resto, e tu che sei amministratore comunale lo sai, quanti vigili urbani sono scappati dalla strada per cuccarsi una comoda scrivania?

    • admin says:

      Carissimo Antoni,
      d’accordissimo su presidente e cds. Su ACCIONA, noto che ne sai più di me. Sai a quanto ammonta il debito di Abbanoa con ACCIONA?

      Si, ci dovrebbero essere più vigili urbani per strada, anche con una indennità di servizio maggiore per via del lavoro che fanno, ma che stiano più in strada che negli uffici.

      a si biri mellus

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