
La nuova oggi ospita due notizie riguardo la mia attività in consiglio.
Un regolamento per “adottare” e curare i giardini
Un regolamento per “adottare” e curare i giardini
CAGLIARI. In diverse parti della città capita che gli abitanti, stanchi di vedere gli spazi “verdi” o che dovrebbero essere tali, abbandonati e trascurati dall’amministrazione, si impegnino direttamente. E così succede, ad esempio, che in diverse zone di Genneruxi alcuni cittadini abbiano deciso di “adottare” un piccolo pezzo di terreno piantandovi fiori o alberelli. Da qui l’idea di un regolamento che normi “l’adozione” di questi appezzamenti di terreno: sia da parte di semplici cittadini che di negozi e azienda. «In questo modo – spiega Enrico Lobina, capo gruppo in consiglio comunale di Federazione della sinistra-Rossomori, e promotore del regolamento – anche una attività commerciale potrrebbe chiedere “l’adozione” di un pezzo di terreno che ha davanti: lo abbellisce e in questo modo se ne avvantaggia la città e l’operatore economico che potrebbe mettere un cartello con su scritto che è stato lui a curare quell’appezzamento». Va poi detto che «in questa proposta “l’adozione” è possibile solo per realizzare giardini».
L’infanzia come obiettivo centrale
Interrogazione comunale sul ruolo e la funzione della Scuola civica di musica
CAGLIARI La Scuola civica di musica non deve essere un doppione del Conservatorio nè per metodologia, nè per tipologia di attività. Lo precisa in una interrogazione Enrico Lobina (capo gruppo in consiglio comunale della Federazione della sinistra-Rossomori). La struttura, di proprietà del Comune, ha assolto negli anni scorsi un ampio ventaglio di iniziative che hanno fatto anche discutere. Ora, secondo Lobina, occorre precisare meglio la funzione di questa struttura. In particolare Lobina propone un indirizzo “di ricerca e metodologia riguardante la pedagogia e la didattica musicale”. Per questo il Piano dell’offerta formativa della Scuola (che non è stato ancora approvato) dovrebbe puntare sul settore dell’infanzia, nella consapevolezza che l’educazione musicale assolve a un ruolo formativo molto importante. In questo modo la Scuola civica di musica avrebbe una sua identità e permetterebbe un rapporto (di scambio e programmazione reciproca) con le scuole materne, elementari e medie della città.
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