Il gruppo consiliare dell’Italia dei Valori ha presentato un Ordine del giorno sull’open source al Comune di Cagliari. Lo sostengo convintamente e ve lo propongo.
Enrico Lobina
COMUNE DI CAGLIARI
Ordine del Giorno
Oggetto: PROGETTO OPEN COMUNE ( UTILIZZO DI PROGRAMMI INFORMATICI IN RIUSO E APPARTENENTI ALLA CATEGORIA DEL SOFTWARE LIBERO O A CODICE SORGENTE APERTO )
Premesso
• che i recenti aggiornamenti del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) relativi, in particolare, al Capo VI “Sviluppo, acquisizione e riuso di sistemi informatici nelle pubbliche amministrazioni”, hanno dato nuovo impulso alla pratica del riuso del software tra le Pubbliche Amministrazioni;
• che l’articolo 29 bis del Decreto Legge “Salva Italia” modifica parzialmente l’articolo 68, comma
1, del Decreto Legislativo n. 82/2005 (CAD – Codice dell’Amministrazione Digitale) prevedendo per la Pubblica Amministrazione l’utilizzo di programmi informatici appartenenti alla categoria del “software libero” o a “codice sorgente aperto”.
Tenuto conto che
• la pratica del riuso nel software è indispensabile per ottenere significativi risparmi per l’Amministrazione e i benefici sono evidenti e pratici;
• varie amministrazioni locali, quali Provincia di Carbonia Iglesias, Comune di Sestu, Comune di Pula, Comune di Portoscuso, stanno già attuando e alimentando un ecosistema dei software del riuso comprendendo soluzioni di portali internet con moduli semantici, best practice dei data set per gli open data, sistemi di georefenziazione delle informazioni;
• per “codice sorgente aperto” (open source) si intende un software i cui autori (più precisamente i detentori dei diritti) ne permettono, anzi ne favoriscono il libero studio e l’apporto di modifiche da parte di altri programmatori indipendenti. Questo è realizzato mediante l’applicazione di apposite licenze d’uso;
• per “software libero” si intende l’insieme di programmi per computer o altri dispositivi informatici che, per scelta dei rispettivi programmatori ed autori, è disponibile per l’utilizzo da parte di chiunque. L’utilizzatore può (ed è incoraggiato a) diffonderne copie, a studiarne il funzionamento ed a contribuire al miglioramento.
Considerato che
• la norma del CAD (Codice di Amministrazione Digitale) modificata prevede che le Pubbliche Amministrazioni acquisiscano programmi informatici a seguito di una valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico tra varie soluzioni disponibili sul mercato tra cui, alla lettera d) dell’articolo 68, i “programmi informatici appartenenti alla categoria del software libero o a codice sorgente aperto;
• le leggi in materia di CAD prescrivono l’utilizzo di “formati aperti” per l’archiviazione di dati, la condivisione tra le Pubbliche Amministrazioni, la pubblicazione;
• l’utilizzo del “software libero” o a “codice sorgente aperto” genera dei vantaggi ulteriori rispetto ai risparmi sulle licenze quali: l’indipendenza da qualsiasi piattaforma proprietaria e quindi da qualsiasi produttore, l’attivazione di un’economia locale per lo sviluppo e la gestione dei sistemi, la possibilità di introdurre collaborazioni virtuose tra Amministrazioni locali, per lo sviluppo e la condivisione dei programmi realizzati.
Il Consiglio Comunale
Impegna Il Sindaco e la Giunta:
• a verificare la disponibilità di software in riuso da altre amministrazioni prima di procedere con l’acquisto di ulteriori pacchetti software a aderire al circuito dell’ecosistema delle pubbliche amministrazioni che promuovono le soluzioni software in riuso e open source;
• a verificare tempi e costi per una migrazione al “software libero” degli applicativi e delle postazioni attualmente in uso ove non incompatibile con l’utilizzo di applicativi proprietari del Comune;
• ad iniziare la migrazione degli applicativi proprietari del Comune affinché siano basati su filmati aperti e facilmente accessibili;
• a stabilire regole per i bandi di realizzazione di software per l’Amministrazione affinché i software sviluppati per il comune siano distribuiti a “codice sorgente aperto”;
• a farsi promotore con altre Amministrazioni comunali per lo scambio di applicativi software già sviluppati per le singole Amministrazioni;
• ad istituire un gruppo di lavoro di esperti informatici, interni all’Amministrazione, ma allargato agli stakeholder già presenti sul territorio, al fine di avviare un progetto complessivo di migrazione al software libero e di apertura dei dati (open data) in possesso della Pubblica Amministrazione. Il gruppo di lavoro potrebbe altresì assumere il ruolo di riferimento anche per altre Amministrazioni che volessero orientarsi verso direzioni analoghe.
Cagliari , lì 29/10/2012 I Consiglieri Comunali
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