
In merito alla dichiarazione dello stato di agitazione dei dipendenti del Comune di Cagliari, ho inviato una lettera al Sindaco, ed un comunicato stampa. Ve li propongo.
A Massimo Zedda
Sindaco di Cagliari
SEDE
Oggetto: stato di agitazione dei dipendenti comunali
Caro Sindaco,
i lavoratori quasi unanimemente hanno votato, il 6 marzo 2013, la proclamazione dello stato di agitazione al Comune di Cagliari. Ho partecipato, da umile spettatore, alle assemblee sindacali che si sono tenute in via Roma e in via Nazario Sauro. Nei prossimi giorni, dopo spiacevoli ritardi, si terranno assemblee in via Sonnino e via Crespellani.
Ho registrato delle assemblee partecipate, con lavoratori e lavoratrici che, seppur in una difficile condizione sociale (il salario medio di un impiegato comunale è 1.100 euro circa), hanno dimostrato senso di responsabilità e volontà di migliorare la struttura comunale.
Da parte nostra, in qualità di amministratori, dobbiamo affermare alcuni principi. Il primo è che se i dirigenti sbagliano non devono essere i lavoratori a pagarne le conseguenze. Il secondo è che se vi devono essere dei sacrifici, e mi pare sia questo il contenuto principale delle assemblee, devono essere fatti da tutti. Anzi. I sacrifici dovrebbero essere più che proporzionali rispetto al salario che si guadagna.
Non entro nei dettagli delle questioni poste, in modo unitario, dai sindacati. Dobbiamo dare risposte chiare, anche perequative, nelle prossime settimane. Dobbiamo risolvere il problema. Ed inaugurare una decisa dinamicità sulle questioni del personale, interagendo al massimo con chi nell’amministrazione intende affrontare gli urgenti e inderogabili problemi emersi.
Cordialità,
Enrico Lobina
consigliere comunale
Cagliari, 8 marzo 2013
Agli organi di stampa
SEDE
Comunicato stampa
Oggetto: Stato di agitazione dei dipendenti del Comune di Cagliari
I lavoratori del Comune di Cagliari, riuniti in due assemblee generali, hanno chiesto con votazione unanime alla RSU e a CGIL, CISL e UIL la proclamazione dello stato di agitazione.
Le risorse destinate a premiare il risultato dei lavoratori del Comune verranno destinate interamente solo a 50 dipendenti, i funzionari apicali titolari dell’istituto delle posizioni organizzative. Per i restanti 1300 dipendenti neanche un euro in più rispetto al normale salario, la cui media è di circa 1100 euro mensili.
L’iniqua decisione è stata presa dopo numerosi incontri negoziali in cui i sindacati confederali, unitariamente, hanno tentato di strappare una ripartizione maggiormente perequativa tra tutti i lavoratori.
I dipendenti del Comune, per discutere delle proprie strategie rivendicative, hanno chiesto di avere spazi adeguati dove riunirsi, distribuendosi in quattro punti diversi. Delle quattro sedi chieste dai sindacati ne sono state concesse solo due, quella di Via Nazario Sauro e di Via Roma, mentre per decisione dei dirigenti responsabili non sono state concesse la sede di via Crespellani e di via Sonnino, dove si sarebbe potuta tenere l’assemblea nell’ex sala centrale anagrafe. Queste sedi sono state concesse successivamente, per le giornate di lunedì e martedì.
Ritenendo scandalosa la attuale e palese sperequazione tra gli stipendi dei manager e dei dipendenti nel settore privato, mi pare discutibile che retribuzioni e premi di produzione vengano ripartiti in modo iniquo anche in una pubblica amministrazione.
Chiedo pertanto che il rapporto tra lavoratori e amministrazione cambi. A tal fine, ho inviato una lettera al Sindaco, che vi allego.
Il Consigliere Comunale della “Federazione della Sinistra”
Enrico Lobina
Cagliari, 9 marzo 2013
