
Giuseppe Andreozzi ha presentato un Ordine del Giorno sul sistema bibliotecario comunale, che ho sottoscritto. Vi propongo il testo dell’Ordine del Giorno.
Enrico Lobina
ORDINE DEL GIORNO
sulla necessità di potenziare il sistema
bibliotecario comunale
Premesso che
le funzioni che oggi la biblioteca pubblica ricopre sono decisamente più ampie rispetto a qualche decennio fa. Si può affermare che la biblioteca rappresenta un mezzo altamente qualificato che rende maggiormente efficace il rapporto culturale tra pubblica Amministrazione e cittadini. In particolare, la concezione di biblioteca pubblica oggi prevalente è quella di una “piazza del sapere”, ovvero un luogo in cui si forniscono diverse tipologie di servizi, che vanno dai libri, ai giornali, dallo spazio per lo studio alle postazioni per il collegamento a internet, dall’angolo musicale allo spazio relax per il caffè, fino agli spazi per bambini, per le riunioni di associazioni e comitati, per i corsi più vari. Insomma le biblioteche devono essere dei luoghi di socialità oltre che di studio e approfondimento della propria conoscenza, tenuti in vita da bibliotecari di professione e da volontari, su cui il servizio culturale e il Welfare dovrebbe investire maggiormente.
Rilevato inoltre che
in diverse città europee sono presenti due distinti modelli di biblioteca: Il primo è quello della biblioteca pubblica centrale (l’esempio è quello della MEM), che ricopre un ruolo fondamentale di aggregazione, potendo contare su edifici grandi e funzionali, su raccolte e orari di apertura ampi, su una vasta gamma di servizi e attività di edutainment (ovvero la forma di intrattenimento finalizzata sia all’educazione che alla socializzazione) su un’attitudine a svolgere un ruolo sociale e di intrattenimento, oltre che squisitamente culturale.
La seconda tipologia è la biblioteca locale e/o di quartiere che non può sopravvivere al di sotto di determinate dimensioni e che dovrebbe essere maggiormente orientata a culture o lingue proprie dell’area di riferimento e complementari rispetto all’offerta complessiva del territorio, ovvero a quelle categorie di cittadini che non hanno la possibilità o la capacità di muoversi estensivamente per la città (anziani, bambini, disabili e così via). Esempi di questa seconda tipologia sono gli Idea Stores nel Regno Unito, spazi che intesi come servizi pubblici innovativi finalizzati a due obiettivi principali: fondere i servizi di biblioteca con quelli della formazione continua e sostituire l’immagine tradizionale e in declino della biblioteca con una più moderna e attraente.
Gli Idea Store, inoltre, sono solitamente situati in aree della città caratterizzate da una presenza massiccia di immigrati provenienti da diversi continenti, per cui contengono importanti sezioni di raccolte dedicate alle loro culture, allo scopo di rendere queste biblioteche più in linea con le richieste socio-culturali del territorio, nonché uno spazio di integrazione sociale.
Preso atto che
– il complesso delle biblioteche del Comune di Cagliari è composto da:
- Biblioteca Centro Giovani, presso Mediateca del Mediterraneo;
- Biblioteca comunale di Pirri;
- Biblioteca Comunale di quartiere Don Milani (attualmente chiusa al pubblico per lavori di messa in sicurezza dell’edificio);
- Biblioteca Comunale di quartiere Regina Elena;
- Biblioteca Comunale di quartiere Vittorino Da Feltre (attualmente chiusa al pubblico per lavori di messa in sicurezza dell’edificio);
- MEM – Mediateca del Mediterraneo, Biblioteca Comunale Generale e di Studi Sardi – Archivio Storico – Mediateca;
– la biblioteca centrale (MEM), ospitata in una struttura riqualificata e con lo spazio necessario per attivare numerosi servizi, presenta diversi lavori non ancora ultimati (tra cui tutto il piano secondo e alcune sezioni del piano terra);
– il numero complessivo di posti a sedere nelle biblioteche comunali attualmente operative è insufficiente rispetto al numero di potenziali fruitori tra i cittadini;
– le biblioteche di quartiere sono numericamente insufficienti rispetto all’importante funzione di “avamposto culturale” che sono chiamate a svolgere, oltre al fatto che si trovano in posizioni sacrificate e spesso nascoste, con orari di apertura estremamente ridotti anche a causa del fatto che il personale è costretto a dividersi con i turni della biblioteca centrale, riducendo così il servizio ai minimi termini.
Considerato che
– la forma di gestione deve essere in economia diretta del Comune con la presenza, tuttavia, di organi specialmente previsti con funzioni di scelta libraria, di organizzazione e di vigilanza;
– per gli studenti cagliaritani, così come per tutti i cittadini della Città, sarebbe opportuno mettere a disposizione nuovi spazi da adibire quanto meno a sale di lettura, garantendo l’apertura durante tutta la settimana (compresa la domenica pomeriggio) per la maggior parte dell’anno, con orari ampi che ne garantiscano una maggiore fruibilità;
– vi è la necessità di ripristinare le biblioteche di quartiere attualmente chiuse nel più breve tempo possibile ma anche di potenziarne il numero, sfruttando tutti gli spazi comunali in disuso, con una nuova concezione sull’esempio delle Idea Store, da inserire nel tessuto urbano per garantire degli spazi culturali in ogni quartiere della città;
– sarebbe opportuno favorire la formazione continua dei bibliotecari, con l’inserimento di neolaureati in corsi di studio attinenti a tale attività (come ad esempio Scienze della formazione o Beni culturali), oltre al coinvolgimento delle associazioni studentesche, stringendo anche collaborazioni con altri enti che si occupano di formazione permanente per l’organizzazione di lezioni, laboratori e attività di apprendimento;
– per garantire un servizio culturale, informativo e formativo adeguato e al passo con le esigenze dei cittadini, sarebbe opportuno somministrare periodicamente dei questionari ai fruitori di questi spazi per garantire loro la massima vicinanza dell’amministrazione.
Il Consiglio impegna il Sindaco e la Giunta
– a mettere in campo tutte le risorse disponibili per ultimare i lavori ancora in corso e rendere tutte le strutture esistenti funzionali;
– a realizzare nuovi spazi e ampliare la fruibilità di questi, tenendo conto delle considerazioni e degli spunti precedentemente esposti, dove attivare anche dei servizi di book sharing;
– ad ampliare gli attuali orari di apertura e chiusura delle strutture bibliotecarie comunali. In particolare a provvedere per l’apertura della MEM il lunedì e la domenica pomeriggio, anche solo come spazi di lettura senza la previsione del servizio prestiti;
– ad individuare gli strumenti adatti per permettere una formazione continua dei bibliotecari e una collaborazione fattiva con soggetti privati e pubblici che possano apportare competenze e conoscenze al fine di rendere il sistema bibliotecario comunale un punto di forza culturale per la città;
– a fare tutto ciò che è necessario, in collaborazione con la Provincia di Cagliari, per l’apertura della nuova Biblioteca Provinciale presso il Parco di Monteclaro.
Il Consigliere
Giuseppe Andreozzi

Complimenti al consiglio comunale di Cagliari. ci voleva proprio una bella notizia in controtendenza…Bravi, non e’ cambiato niente…e’ il solito magna magna…
Siamo amministrati da MEZZE CALZETTE!!!!
Ah, se ci fossero persone costruttive come te si che si starebbe meglio…