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NIKOS KARADILION, RELAZIONE DEL 26 APRILE AD ORISTANO

April 30th, 2014  |  Published in Mondo, Politica  |  1 Comment

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Sabato 26 aprile Comuna ha tenuto un incontro di cui al link http://www.enricolobina.org/wp/2014/04/11/il-nostro-futuro-sovranita-in-sardegna-ed-in-europa-oristano-26-aprile-venite/

Vi propongo il testo dell’intervento di Nikos Karadilion, il compagno che abbiamo avuto l’onore di ospitare

Nikos Karadilion 26 apr 2014

 

 

 

Nikos Karadilion, 26 aprile 2014 – Iniziativa di Comuna

Cari compagni e amici
Vi ringrazio per questo grande onore e per questa responsabilità che mi è stata assegnata, di essere stato chiamato qui oggi, nel paese di Antonio Gramsci e Enrico Berlinguer, due grandi pensatori che hanno lasciato il loro forte segno in tutta Europa attraverso le lotte del movimento operaio.
Vi mando i saluti dal nostro Comitato Centrale, e del nostro compagno Alexis Tsipras, candidato per la presidenza della Commissione Europea.
Vi sto portando un messaggio di speranza, lotta e radicale cambiamento, che risuona in tutta Europa e grida: ” Basta con le misure di austerità “. Un messaggio potente, e che sta per scuotere le strette pareti di Bruxelles, e deve far temere la signora Merkel e ai suoi scudieri signor Schulz, e il signor Juncker. Sarà la prima forte risposta al neoliberismo e ai banchieri. Sarà la prima risposta coordinata della sinistra e dei movimenti sociali, di tutta l’Europa.

Vi voglio dire che tutti noi in SYRIZA e nel Partito della Sinistra Europea, siamo molto orgogliosi per quello che avete fatto in Italia con la creazione di questa Lista. E lasciate che ve lo dica: nonostante i problemi, la decisione, la voglia, la passione che il popolo della sinistra ha mostrato raccogliendo le firme, e che unisce Rifondazione e SEL, è riuscita a dare non solo voce, ma anche a suggerire in un modo democratico, un impianto politico al movimenti sociali, rendendoli partecipanti con altrettanta forza a questo progetto.
Questa mentalità dimostra la grande volontà del popolo della sinistra per l’unità. Ma non solo una unità per le elezioni, o per le lotte sociali.

Un nuovo tipo e genere di unità, che ha un alto livello di qualità politica. Mi permetto di dire che in Grecia, ci è voluto molto più tempo che da voi per arrivare a questo tipo di unità.
La vostra reazione è un segno di un nuovo modo di fare politica. È un segno di maturità e di istinto politico, soprattutto su come ci si rapporta con i movimenti sociali, un elemento molto importante nella nostra strategia, di mostrare rispetto per il loro ruolo autonomo. Abbracciare questa volontà, proteggerla, dargli più spazio, renderla più preziosa ogni giorno, farne un valore, non lasciarla arrugginire, farne l’elemento principale delle nuove dinamiche necessarie alla sinistra. Come ha detto Pietro Ingrao: ” Non dobbiamo lasciare morire la speranza che la politica sia per tutti”.

Ieri, sono arrivato nel vostro paese. So che era una giornata della memoria, un giorno che segna la lotta del popolo italiano, contro il fascismo e il nazismo. Voglio esprimere a voi, la gratitudine ai partigiani italiani, che hanno combattuto per la democrazia, la libertà e la giustizia sociale, e per dire loro per una volta, “Ora e Sempre Resistenza “.

Al giorno d’oggi questo slogan ha un significato diverso. Un significato, che tutti noi dobbiamo tenere presente per renderlo una nuova idea egemonica. Una nuova idea che deve essere così forte, che nessuno sarà in grado di rovesciarla.

 

Cari compagni

Come sapete, la Grecia ha subito l’applicazione di un esperimento. La Grecia e greci si trovano ad affrontare il volto più crudele del neoliberismo. I salari sono stati ridotti di anno in anno, le pensioni ugualmente, i contratti collettivi sono stati aboliti, il sistema della cosiddetta sanità pubblica, è crollato di giorno in giorno, le persone non hanno i soldi per pagare le loro medicine, gli ospedali non hanno i materiali di base per prendersi cura della gente, la disoccupazione è al 32 %, e il tasso di disoccupazione dei giovani è oltre il 61 %.
Le persone si suicidano in quanto non hanno i soldi per pagare le necessità quotidiane di base. In molte case non c’è elettricità, e, talvolta, neppure l’acqua. I giovani sono sempre più emigrati, oppure tornano a vivere con i genitori anche da adulti.

 

Siamo di fronte anche al governo più conservatore e di destra dopo il 1974. Un governo, che non mostra rispetto neppure della TV pubblica e in un solo giorno, con una sorta di colpo di stato, interruttori della trasmissione perché secondo loro, la tv pubblica aveva molti dipendenti.
Le privatizzazioni sono l’unica cosa che questo Governo sa e vuole fare, a patto di dare più soldi alle banche, e non alla gente. Lo Stato sociale si sta decomponendo in modo molto veloce. Le conquiste sociali vengono annullate, da un potere spietato, che non mostra nessun rispetto anche verso i gruppi sociali più deboli.
La mancanza di democrazia in Grecia, ogni giorno sta diventando sempre più grande. Il governo non vuole alcun tipo di protesta. Anche gli scioperi degli insegnanti, lavoratori navali, lavoratori della metropolitana, sono stati dichiarati illegali.

 

Come potete vedere, queste sono condizioni di guerra. In Grecia c’è una grande crisi umanitaria. Il popolo greco è la prima vittima della politica delle troike. Il punto qui è che a causa della crisi, questo tipo di attacco, contro la democrazia, i diritti sociali, e soprattutto contro la civiltà europea, che è stata creata dalle lotte dei lavoratori nel secolo scorso, soprattutto dopo il 1945, si sta espandendo in tutta Europa. L’Europa è diventata un meccanismo per imporre neoliberismo in tutti i settori della vita pubblica.
Cari compagni e amici

 

L’Europa è a un punto cruciale. Le forze del neoliberismo, per raggiungere il loro obiettivo, vogliono dividere il popolo d’Europa. Stanno parlando degli italiani e greci pigri, e dei tedeschi che stanno pagando per la pigrizia dei popoli d’Europa. Vogliamo dire loro che questa tattica è molto pericolosa, e l’Europa ha pagato molto in passato a causa di questo punto di vista.
Dobbiamo dire al popolo tedesco, i cui suoi benefici sociali sono ridotti e non hanno un salario minimo, che la strategia della signora Merkel è molto pericolosa per il suo futuro, e se continua su questa agenda questo comporterà grossi problemi non solo per i greci, gli italiani, portoghesi, o i francesi, ma anche per l’esistenza stessa dell’Europa, e per l’equilibrio geopolitico del mondo.

 

Stiamo dicendo che non vogliamo che la crisi debba essere pagata da parte del lavoratore della Fiat, dell’insegnante spagnolo, del senzatetto di Berlino, del dipendente pubblico del Portogallo, e nemmeno del lavoratore tedesco. Per noi la crisi deve essere pagato da chi la crea.
Le banche, il capitale, e anche da quelle istituzioni come la Standard & Poor che stavano dicendo prima della crisi che tutto andava bene con l’economia globale, e dopo 6 mesi crollava la Lehman Brothers. E le stesse istituzioni ora stanno arrivando a giudicare e di dire ciò che è giusto e sbagliato, dimenticando che non hanno mai previsto la crisi che stava arrivando.

 

L’Europa deve porre fine a tutto questo. E quando dico Europa non parlo ovviamente di signora Merkel ei suoi servi. Parlo dei cittadini europei che rappresentano la sua storia reale e vivente.
In questa guerra delle élite neoliberiste, contro la democrazia, il lavoro e la cultura, non riconosciamo le false barriere che le classi dirigenti hanno creato tra le società. Vogliono dividere il popolo d’Europa, dopo di che faranno il loro lavoro facilmente. È l’antico motto che tutti voi ben conoscete del “Divide et impera”.
La nostra lotta, e la lotta del Partito della Sinistra Europea, è una lotta a favore di tutte le persone che soffrono la crisi, a causa delle scelte politiche che sono state fatte dai neoliberisti, e dai socialdemocratici, e non è una battaglia tra le nazioni che sono pigre o no.

 

Cari compagni e amici.
In Europa, ci sono solo due strategie su come affrontare la crisi. L’uno è espressa dalla signora Merkel, le oligarchie finanziarie, e dei loro alleati politici, che sono i “mutanti” socialdemocratici (vi ricordo che Schulz ha chiesto l’aiuto della signora Merkel per essere eletto presidente della Commissione) e, dall’altro, è la strategia della sinistra europea, che è a favore di un cambiamento totale, per un’Europa del Lavoro, della Solidarietà. Noi insistiamo a voler creare un’Europa dei Popoli, contro l’Europa dei Capitale e delle oligarchie finanziarie.

 

L’Europa di oggi è sempre più lontana dalla gente. Ciò si trasforma in euro-scetticismo, e per l’austerità vediamo un risorgere del fascismo e dell’estrema destra, e il ritorno di idee molto pericolose per l’umanità, che indossano la maschera della lotta anti-sistemica. Ma, come sapete molto bene, l’estrema destra è l’amata figlia del sistema, per spaventare, o per ingannare le persone, ed ora indossa la maschera del radicalismo.
Per questo motivo, dobbiamo convincere la gente che un voto radicale, non è quello che vuole distruggere l’Europa, e aumentare il nazionalismo.
Vogliamo ridare forma all’Europa. Per noi il debito di ciascun paese non è un problema nazionale. Per noi è un problema europeo.
Per noi i bisogni sociali stanno davanti alle esigenze del capitale e banchieri. Per noi ci deve essere un controllo politico della Banca centrale europea. Per noi la moneta non è al servizio dell’oligarchia finanziaria, ma deve essere al servizio dei bisogni sociali.

 

Per noi la lotta per la democrazia e per la partecipazione della gente è la prima priorità. Sappiamo bene, che le classi dirigenti considerano come un nemico la partecipazione del popolo nella politica. Ecco perché crediamo che la rivoluzione dei cittadini sia necessaria in Europa. Dobbiamo riconquistare il potere sulla finanza. Dobbiamo lottare per la democrazia all’interno delle fabbriche, dei diritti dei lavoratori, e per le libertà sindacali.
Il nostro obiettivo è quello di garantire i diritti umani fondamentali di tutti gli europei, uomini e donne, per l’accesso universale a questi diritti, attraverso i servizi pubblici e i sistemi di sicurezza sociale, gestiti dal pubblico. I diritti fondamentali dei cittadini non dipendono dai mercati.
Essi non devono essere lasciati nelle mani di aziende private e dei mercati finanziari. Il nostro obiettivo è l’emancipazione umana e non i profitti. Inoltre, pensiamo che questa dovrebbe essere al centro degli investimenti pubblici da parte di fondi comunitari, bilanci statali, enti locali, sistemi di contributi.

 

Cari compagni
La resistenza è molto importante, perché chi resiste sta difendendo i valori. Ma noi non stiamo soltanto resistendo. Vogliamo creare una nuova maggioranza sociale. Un nuovo blocco sociale e storico, come è stato definito e analizzato da Antonio Gramsci. In altre parole, dalla resistenza dobbiamo passare alla formazione di una soluzione alternativa. E non lottiamo per qualche percentuale in più, ma per l’egemonia della sinistra.

 

Ora vorrei dire alcune cose riguardo a quella che è questione principale in ballo nelle elezioni europee. È la revisione di tutti i trattati europei, dopo le elezioni. È la fortificazione istituzionale e politica dell’austerità. Ciò che viene giudicato nelle elezioni, è se l’Europa debba essere uno spazio di austerità costituzionale, abolendo anche il patrimonio dell’Illuminismo, o se impostiamo le basi per un cambiamento e una reimpostazione dell’Europa. In queste elezioni, si deciderà se andiamo avanti, o se torniamo a un nuovo tipo di Medioevo.
Questa è la vera questione per tutti gli altri partiti in Europa. Questa è la vera questione per Schulz, per Juncker, per la Merkel. E si sa che nascondono alla gente le vere questioni.

 

Credo che tutti voi qui hanno deciso quale strada da seguire. È la strada per l’altra Europa.
L’Europa della solidarietà.
L’Europa della giustizia sociale.
L’Europa che non vuole quello che succede a Lampedusa, l’Europa che non vuole trasformare il Mediterraneo in un mare pieno di cadaveri dagli immigrati che stanno lasciando il loro paese e alla ricerca di una vita normale, e non una vita di guerra e povertà.
L’Europa della democrazia.
L’Europa delle idee di liberazione, del lavoro, della gioventù e movimenti femministi.
L’Europa di un equilibrio tra ambiente ed essere umano.
L’Europa della pace.
L’Europa, che considera l’acqua, l’istruzione e la salute come beni comuni, e non come una merce da vendere.
Quindi, cari compagni e amici, uscite e parlate con i cittadini sull’Europa che l’oligarchia finanziaria vuole creare, e sull’Europa che si desidera creare. Bussate a tutte le porte, parlate a ogni cittadino, abbiate un dialogo con loro con fiducia nelle vostre idee e valori, non lasciate nessuno nell’ignoranza sul futuro che si prepara, parlate loro del futuro che si desidera, per ogni disoccupato, per ogni lavoratore, per ogni giovane uomo e donna.

 

Possiamo vincere, e possiamo impostare le basi per una nuova era in Europa.
Pochi giorni fa, è morto un grande scrittore. Era Gabriel Garcia Marquez. Nel suo libro “L’autunno del patriarca”, ha detto, “Noi non li lasceremo prendere il mare che si riflette sulle nostre case” Fate di questo il vostro slogan principale. Rendetelo un programma politico. Rendetelo una grande promessa, e chiedete a tutti di combattere per questa promessa insieme.
Grazie!

 

 

Nikos Karadilion 26 apr 2014

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One Comment

  1. Amigos, non disertiamo le urne a queste consultazioni europee! Andiamo a votare malgrado possa venirci la tentazione di non farlo visto che anche per questa tornata noi sardi saremo succubi del collegio delle isole che, quasi certamente, porterà in parlamento solo siciliani (e sappiamo benissimo di chi sia la responsabilità). Io non mancherò e voterò per L’altra Europa con Tsipras!
    Siamo a un punto di non ritorno, dobbiamo cambiare o sarà la morte sociale, sarà il ritorno alla servitù della gleba, allo jus primae noctis che in Italia i vari Marchionne e Agnelli o Elkan che dir si voglia, con la complicità di alcuni pseudosindacati, vogliono reistituire. Elsa Morante, nel suo bellissimo libro “La storia” sosteneva che la storia è uno scandalo che si ripete ogni ventimila anni ma purtroppo si sbagliava riguardo alla frequenza, in quanto oggi si sta ripetendo ciò che accadde nel secolo scorso a partire dalla fine della prima guerra mondiale; infatti allora, raggiungendo l’apice dopo il crollo di Wall street proliferarono i vari movimenti fascionazisti (guarda caso l’Italia fece scuola anticipando i tempi…) che portarono agli orrori che tutti ben conosciamo. Oggi in tutti i paesi europei quelle spinte distrurrive si vanno rinvigorendo e in alcune delle nostre patrie vanno verso la conquista del potere. Da noi, purtroppo, il fascismo non è mai realmente tramontato, infatti subito dopo la costituente avevamo già in parlamento un partito che in barba alla legge che ne vietava la ricostruzione, si richiamava apertamente al PNF, per non parlare poi di tutti i riciclati accolti a braccia aperte da DC e soci. “I nuovi capi hanno facce serene e cravatte intonate alle camicie” disse qualcuno in una bellissima canzone d’autore degli anni settanta, e così cambiando vestito si metteva in atto il rinnovamento-restaurazione della balena bianca che dopo un quarantennio si sarebbe trasformata in Forza Italia, in quel ventennio berlusconiano che con la complicità di altri ha cercato, riuscendoci in gran parte, di mettere in atto il programma della P2 per poi portarci alla situazione attuale, in sintonia con le varie strutture sovrannazionali che governano il mondo, culminando nel gattopardismo del renzismo.

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