
All’Assessore all’Urbanistica
Paolo Frau
Interrogazione sulla fruibilità per attività ludiche da parte dei bambini nel giardino sotto le mura di Castello
Premesso che:
• il giardino sotto le mura di Castello ha inaugurato da pochi mesi e il fatto che lo si sia aperto resta un elemento positivo;
• la presenza del giardino riqualifica notevolmente il centro storico andando a formare un “polo pedonale” insieme ai giardini pubblici e al Terrapieno di Viale Regina Elena che, per dimensioni e collocazione geografica, è la più importante passeggiata all’aperto del centro storico cagliaritano;
• per il suo essere area pedonale il parchetto dovrebbe avere una vocazione, oltre che per normali passeggiate, ad essere utilizzato per attività ludiche e quindi in particolare a essere usufruito dai bambini;
• nel comunicato stampa ufficiale il Comune ha definito il giardino: “una passeggiata per bambini, anziani e mamme dal bastione di Saint Remy ai parcheggi Apcoa di viale Regina Elena”;
Constatato che:
• la presenza di utenti registrata finora nel giardino è stata sotto le aspettative, in particolare quelle di bambini;
• le aree verdi interne al parchetto sono esplicitamente vietate all’uso per gioco e dunque alla ricreazione prediletta dai bambini;
• è inoltre vietato toccare le pietre scultoree e l’acqua, cosa invece permessa sia ai giardini pubblici che a Monte Claro dove i bambini da sempre suonano le pietre giganti di Sciola imparando a conoscerlo e apprezzarlo;
• che il percorso interno al parco è fatto principalmente con “sanpietrini”;
• questi ultimi, per naturale conformazione, rendono più scomodo l’esercizio di giochi col pallone e assai difficoltoso il passaggio su monopattino, bicicletta, skateboard o qualsiasi altro mezzo a ruote utilizzabile dai bambini e rende più impattanti le eventuali cadute a terra degli stessi;
• la prassi del custode comunale di riprendere soventemente, con un fischietto, i bambini che si muovano in modo esuberante non funge da incentivo, per gli stessi, a frequentare il parchetto sotto le mura invece che altri luoghi della città;
Considerato che:
• in data 6 maggio 2014, il Consiglio Comunale, ha votato all’unanimità una delibera dal titolo: “Linee di indirizzo per la realizzazione del progetto ‘Cagliari città amica delle bambine e dei bambini”;
• la delibera, partendo dal presupposto che il rapporto tra bambini e città è sempre più difficile e che il modello di sviluppo della società contemporanea porta gli agglomerati urbani a rivestire un duplice ruolo – luogo di consumo/consumo di luogo -comportando una perdita delle caratteristiche peculiari per gli spazi abitati, sia da un punto di vista qualitativo che identitario, propone di assumere la “dimensione bambino” come prototipo del cittadino debole, nella convinzione che ripensare la città, tenendo conto dei bisogni e dei diritti delle bambine e dei bambini sia un modo forte per ripensare la città per tutti;
• si vorrebbe realizzare quanto sopra favorendo la partecipazione delle bambine e dei bambini, promuovendone un coinvolgimento attivo nelle questioni che li riguardano, ascoltando le loro opinioni e tenendone conto nei processi decisionali;
• tra gli obiettivi della candidatura della città di Cagliari a Capitale Europea della Cultura per il 2019 è prevista la creazione di nuove opportunità di formazione di adulti e bambini;
• il programma di attività ed eventi proposto per la candidatura è un’occasione imperdibile per offrire al normale percorso educativo delle scuole primarie e secondarie un arricchimento in termini di conoscenza, scambio, internazionalizzazione, confronto;
Valutando che:
• le constatazioni fatte fanno pensare che il giardino sia stato concepito più per l’uso di adulti ed anziani facendo venire meno la possibilità di renderlo parte di quel disegno delineato dalla delibera prima considerata;
Tutto ciò premesso, considerato e valutato, si interroga l’Assessore all’Urbanistica Paolo Frau:
• se corrisponde al vero che nel giardino da poco inaugurato al Terrapieno non è possibile per i bambini giocare;
• se è necessario modificare dei regolamenti comunali affinché i giardini comunali siano usufruibili dai bambini;
• su cosa è possibile fare, nel caso i bambini non vi possano giocare, per modificare questa situazione;
• se si possano pensare interventi che modifichino in toto o in parte la pavimentazione rendendola più utilizzabile anche dai bambini.
Enrico Lobina

Ciao Enrico,
purtroppo non ho potuto accogliere, per questioni di tempo, il tuo invito in relazione alle possibili osservazioni per quanto riguarda l’interrogazione all’Assessore all’Urbanistica sul Giardino sotto le mura di Castello.
Hai fatto bene a lanciare l’iniziativa politica perchè è sempre più necessario intervenire sulle questioni che riguardano la vivibilità della città. Ed è il momento più opportuno perchè, come ricordi tu nell’interrogazione all’Assessore Frau, il 6 maggio il Consiglio Comunale ha votato all’unanimità la delibera dal titolo: “Linee di indirizzo per la realizzazione del progetto ‘Cagliari città amica delle bambine e dei bambini”.
Se quella delibera va presa sul serio e si individuano le esigenze delle bambine e dei bambini come parametro di cambiamento per una nuova filosofia di governo della città, allora si deve agire di conseguenza. In primo luogo, come sottolinei nell’interrogazione, rendendo concretamente partecipi i bambini e le bambine delle scelte amministrative che riguardano la città, come peraltro previsto dall’articolo 12 della Convenzione ONU del 1989 recepita nella L.176 del 1991. Per realizzare questo obiettivo ci sono efficaci strumenti e metodi conosciuti e attivi in Italia e in Europa da diversi anni: si tratta come sempre di fare in modo che questi strumenti e metodi facciano riferimento a persone qualificate ed esperte al fine di evitare possibili danni che peggiorerebbero la condizione dell’infanzia in città.
In secondo luogo agendo fin da subito con atti amministrativi concreti affinchè la città sia effettivamente una città democratica che non lasci indietro nessuno e risponda alle esigenze di tutti a partire da quelle dei più deboli, da coloro che non hanno nessun potere come i bambini e le bambine. Per raggiungere questo obiettivo, caro Enrico la strada è lunga e piena di insidie e di difficoltà soprattutto di natura culturale.
Una città è anche delle bambine e dei bambini se i bambini e le bambine possono usarla in autonomia e libertà altrimenti non lo è. Se, come è accaduto negli ultimi trenta quaranta anni, ai bambini sono sottratti gli spazi vicino casa (cortili, piazze, strade, giardini, negozi, scuole) per restituirglieli magari più belli ma lontani, quegli spazi sono stati sottratti definitivamente: perchè per usarli i bambini dovranno farsi accompagnare dagli adulti e dovranno a quel punto essere rispettati tutti i vincoli del mondo degli adulti. I bambini avranno perso la loro possibilità di fare quelle esperienza FONDAMENTALI per la loro crescita.
Perciò quando sento dire che Cagliari è una città dei bambini perchè è tra le città italiane con più verde cittadino, perchè ci sono i parchi attrezzati per il gioco, perchè nascerà il percorso avventura etc. allora penso che siamo molto lontani: i parchi per il gioco e tutte le altre strutture sono state inventate dagli adulti senza mai consultare i bambini o preoccuparsi di comprenderne le loro reali esigenze, proprio nel momento in cui ai bambini è stata sottratta la città.
Perciò, caro Enrico, la tua interrogazione è opportuna perchè può essere l’occasione che si aggiunge alle altre nate in questi ultimi mesi, in cui dibattere e riflettere verso una diversa filosofia di governo della città. I giardini sotto le mura di Castello non sono per i bambini nel momento in cui, come succede, i bambini sono vincolati ad usarli secondo le regole e condizioni imposte dagli adulti: come si fa a vietare ai bambini di toccare l’acqua o le sculture o a correre sull’erbetta? Ad avere dei guardiani che inibiscono qualsiasi iniziativa che non sia quella di camminare sui “sanpietrini”? E’ come mettere sotto gli occhi dei bambini un gelato panna e cioccolato che non potranno mangiare!
Quando si discuterà in consiglio questa interrogazione spero di poterci essere.
Un abbraccio
Maurizio
Grazie