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Abbanoa e Cacip, due buchi neri della giunta Zedda

October 23rd, 2015  |  Published in Cagliari, In evidenza, Politica

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Abbanoa

 

Abbanoa e Cacip, due buchi neri della giunta Zedda

Qualche giorno fa un amico si chiedeva come mai il Sindaco di Cagliari non si esprimesse sulle navi da guerra presenti nel porto di Cagliari, e qualcuno rispondeva che non era compito del Sindaco esprimersi su questi temi. E come no? E allora quando ci esprime sul razzismo? Non è quello compito del sindaco? E gli esempi potrebbero continuare all’infinito…

Ma veniamo ad Abbanoa e Cacip. Martedì 20 ottobre in consiglio comunale abbiamo discusso il bilancio consolidato, cioè il bilancio delle società partecipate e controllate dal Comune di Cagliari.

Abbanoa è la società per azioni, ad intero capitale pubblico, che gestisce il servizio idrico integrato. Sino a poco tempo fa il Comune di Cagliari aveva la maggioranza relativa delle azioni. Oggi, con la capitalizzazione della Regione, è la Regione Sardegna a detenere la maggioranza relativa, ma il Comune ha comunque un ruolo importante.

Il Cacip è il consorzio che gestisce l’area industriale di Machiareddu, compreso il tema dei rifiuti. Il Comune di Cagliari vi partecipa al 30%.

Su Abbanoa e Cacip il Comune di Cagliari avrebbe potuto dire e fare moltissimo. Non ha fatto nulla. Ha fatto fare, malissimo, agli altri. Perché? Perché non c’è la volontà di cambiare davvero, di fare politica e non amministrazione. La vita dei sardi non si cambia con la semplice amministrazione.

L’esito referendario sull’acqua del 12 e 13 giugno 2011 è stato molto chiaro. Abbanoa non ha dato attuazione ai quesiti referendari, in particolare al secondo quesito.

Al contrario, le tariffe in questi anni sono aumentate. Per essere chiari, la tariffa base, quella per uso domestico da 0 a 70 mc, è passata da 0,362 euro nel 2012 a 0,455 euro nel 2015. Se fosse aumentato nella stessa misura il reddito del quintile più povero della popolazione, ne sarei stato felice, ma non è stato così. Da 0,362 a 0,455 significa un aumento del 25%.

E’ stata giusta la capitalizzazione? Sicuramente si. Si stava meglio prima? No.
Però il tema è come modernizzare Abbanoa con uguaglianza, non come modernizzare con disuguaglianza. Se si tratta di modernizzare creando diseguaglianza, non sono d’accordo.

Il 29 settembre, a conclusione di un procedimento nei confronti di Abbanoa, l’Antitrust ha irrogato una sanzione complessiva di un milione e 80mila euro per pratiche commerciali scorrette realizzate nel periodo 2011-2015 nei confronti di numerosi consumatori. E’ quanto rende noto un comunicato dell’Antitrust. L’indagine è stata condotta dall’Autorità sulla base di circa seicento segnalazioni di consumatori e associazioni di consumatori

L’Antitrust ha valutato che alcune pratiche commerciali messe in atto dalla società non fossero rispondenti alla diligenza professionale attesa da un gestore che opera in regime di monopolio per la fornitura di un bene vitale ed essenziale quale l’acqua.

L’amministratore delegato ha tuonato al complotto politico, ricordando un signore di Arcore, che è stato anche presidente del consiglio.

Io credo che, dopo ma a maggior ragione prima della capitalizzazione, la capitale della Sardegna avrebbe potuto dire cosa pensava di Abbanoa. Non l’abbiamo fatto, ed abbiamo lasciato che fossero altri a decidere. Non è un comportamento accettabile.

Ma passiamo, velocemente, al Cacip. Si è mai parlato di sviluppo industriale di quell’area in questi quattro anni? No.

Il Cacip è ruscito a fare solamente un progetto di revamping ed un progetto di una nuova discarica, tutto con soldi pubblici, che conferma la disastrosa politica di Pigliaru in materia di rifiuti, già ben conosciuta a Machiareddu.
Si punta, con investimenti faraonici, ancora sugli inceneritori, programmando una politica, per i prossimi venti anni, che l’Unione Europea si rifiuta di appoggiare.
Le popolazioni non vogliono la nuova discarica ad Uta, costruita dal Cacip, ed il Comune di Cagliari fa finta di non sentire.
Due volte ho chiesto in commissione un dibattito sul tema. Due volte in consiglio comunale ho chiesto un’assemblea pubblica in città sul tema ed un dibattito in consiglio comunale, e non è stato fatto. Si vuole tenere tutto nascosto.

Il Sindaco, martedì sera, riguardo le mie osservazioni sul tema, ha risposto con motivazioni tipiche della destra. Si è detto contrario agli inceneritori, che si costruirebbero per necessità. Si è detto a parole contrario a nuove discariche, che però sono necessarie e, quindi, si fa bene a costruire.
Ma non sarebbe stato meglio impostare da subito una politica completamente diversa sui rifiuti ed imporla al Cacip? Perché seguire Pigliaru nelle sue politiche inquinanti?
Ma non sarebbe stato meglio concentrarsi nel fare bene l’appalto per i rifiuti e cambiare completamente le politiche dei rifiuti in città? Tra l’altro, paghiamo tantissimo per un servizio di basso livello.

Si fa questo, poi, nel momento in cui i giornali sottolineano che Cagliari è una delle città più inquinate della Sardegna. E dovremmo stare zitti e far passare tutto in silenzio?

Piciocus, scidaisì!

 

 

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