L’associazione Lìngua bia, che lavora con e nel circolo Me-Ti, organizza un nuovo corso di sardo, di livello base.

Fermatevi un attimo a pensare: è normale che in Sardegna i sardi non parlino il sardo?

Sono nato in un ambiente italofono, la Cagliari degli anni ottanta di San Benedetto, la Cagliari impiegatizia. Si parlava solo ed esclusivamente italiano.

Ma i tempi cambiano. Se una persona studia, ed io ho avuto la fortuna di farlo, deve ad un certo punto chiedersi: “cosa so della Sardegna?”, “si può conoscere la Sardegna senza conoscere il sardo?”. La passione politica, e tanti anni di militanza, mi hanno anche insegnato che ripetevamo slogan senza conoscere il posto dove eravamo. E vuoi fare la rivoluzione senza sapere cosa era, cosa è e cosa può essere il posto in cui vivi?

Per queste e tante altre ragioni facciamo corsi di sardo. Facciamo corsi invece di polemizzare sui social o in altro modo. Perché cultura è fare, oltre che studiare.

A tutti coloro che hanno dai 18 anni in su, e vogliono cambiare la Sardegna, dico di iscriversi al corso, perché non si può fare senza conoscere il sardo.
A tutti quei militanti politici che hanno votato, si sono candidati, sostengono e supportano organizzazioni progressiste, sovraniste, indipendentiste, dico di iscriversi al corso, perché si è poco credibili se poi non sai nulla della tua lingua e parli a tua figlia o tuo figlio in italiano.

Un nemico ce l’ho: sono gli intellettuali italofoni e italioti. Avete studiato, può essere che lavoriate o abbiate lavorato nell’università, magari siete pronti a pontificare sugli ultimi e sulla costituzione, e non scrivete mai in sardo, non lo parlate, non lo imparate. Salvo poi magare fare polemica su “quale sardo”, o dire che non avete tempo.

Siete anche voi, magari inconsapevolmente, come scrive Francesco Casula, canes de isterzu. Ma iscrivetevi anche voi, perché tutto si può superare.

Il corso comincia il 12 aprile, e sarà ogni mercoledì. Per tute le informazioni scrivete a infolinguabia@gmail.com