
Ho seguito, in questi mesi, la questione dei cosiddetti “buchi di residenza” di neo-maggiorenni, nati e cresciuti in Italia, i quali hanno fatto domanda per acquisire la cittadinanza italiana. Credo che ci siano gli spazi per fare passi in avanti. Vi propongo la lettera che ho inviato all’Assessore e alla funzionaria che se ne occupa, nonchè la sentenza dalla quale parto, la quale riconosce che, anche in presenza di “buchi di residenza” ampi, se si dimostra la effettiva presenza in Italia, è possibile acquisire la cittadinanza.
Vi propongo la lettera ed il link della sentenza.
Enrico
Alla cortese attenzione
dell’Assessore Paola Piras
della dott.ssa Serenella Piras
della dott.ssa Maria Valeria Puddu
COMUNE CAGLIARI
SEDE
Oggetto: Sulla giustificabilità del cosiddetto “buco di residenza” al compimento della maggiore età di persone straniere nate in territorio Italiano
Gentile Assessore, gentile dott.ssa Piras, gentile dott.ssa Puddu,
a proposito del tema in oggetto ci siamo incontrati diverse volte nei vostri uffici. Nello specifico, abbiamo svariate volte affrontato la questione con la dott.ssa Puddu. Si trattò di un incontro volto a capire quale fosse la prassi con cui il Comune di Cagliari tratta i casi di “buco” di residenza anagrafica degli stranieri nati in Italia e se alla luce dei paletti normativi e giurisprudenziali nazionali ci fossero margini di maggior elasticità di trattamento.
Correttamente, la dott.ssa Puddu spiegò che dal combinato della l. 1991/92 sui requisiti per la residenza legale con le circolari k 60.1 del 5 gennaio 2007 e k 64.2/13 del 7 novembre 2007 e dell’orientamento giurisprudenziale più recente e prevalente si evinceva che gli eventuali inadempimenti di certificazione anagrafica potessero essere colmati fino a un buco totale e massimo di due anni in presenza di altri elementi probatori e che il Comune di Cagliari fino a quel momento aveva già adottato, in tutti i casi ove fosse stato possibile, l’interpretazione delle norme più estensiva possibile verso la sanatoria.
Ora, il Tribunale di Reggio Emilia ha recentemente prodotto una sentenza che vorrei sottoporle. Si tratta della sentenza n. 6448/2012 in allegato alle presente comunicazione.
Il provvedimento risponde ad un ricorso fatto da una persona nata a Suzzara (MN) e residente nata a Rubiera (RE), il cui status civitatis era stato negato dal Sindaco di Rubiera a causa di una totale, ininterrotta, mancanza di iscrizione a qualsiasi anagrafe Italiana dal 21/08/2002 al 20/06/2004, per un periodo di quasi tre anni.
La sentenza dice chiaramente che pur in assenza totale di iscrizioni all’anagrafe, in presenza di pezze giustificative quali quelle dell’ iscrizione scolastica, dell’utilizzo regolare di scuolabus e di vaccinazioni (anche saltuarie), si debba considerare l’interessato come residente nel territorio Italiano a tutti gli effetti e continuativamente anche durante il periodo di “buco anagrafico” che dunque risulta in questo modo sanato e sancendo l’idoneità all’ottenimento della cittadinanza Italiana in capo all’interessato.
È interessante rilevare che, mentre nel caso specifico la sentenza “sana” un “buco” di quasi tre anni, in generale non pone questo lasso temporale come limite massimo e insuperabile bensì parla di giustificata interpretazione estensiva della normativa vigente come questione di principio e plausibile come atteggiamento generale, a parità di condizioni, anche in caso di lassi temporali più lunghi. Giovanni Valenti, consulente ANCI per questi, sostiene anch’egli questa interpretazione.
Mi pare che per il Comune di Cagliari debba prendere atto di questa novità e ragionare su come utilizzarla per una positiva gestione dei casi di propria competenza.
A questo proposito mi rendo immediatamente disponibile per un eventuale colloquio in cui discutere in modo più approfondito la cosa.
In attesa di un gentile riscontro porgo i più cordiali saluti.
Il Consigliere Comunale
Enrico Lobina
3386498525
Cagliari, 12 marzo 2013
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Buonissima notizia !! Grazie del tuo impegno per sollecitare il comune di Cagliari (con ottimi argomenti) a riconoscere il diritto alla cittadinanza di parecchi richiedenti, magari nati e cresciuti qui. Non si può pretendere che tante persone riescano a fare un percorso di inclusione sociale se mancano i diritti di cittadinanza.
Seguiremo questa questione con molta attenzione.
Io sono senegalese vivo più di 17 anni in italia l’ulttimamrnto andavo avanti e dietro in Senegal per un motif di lavoro turnando in Cologna veneta in comune da mia residenza per chiedere un stati di famiglia ,ho truvatto un sorpresa che hanno cancellato mio residenza
A mio casa che avevo comprato con la banca unit credito pagando 700€ di muttuo mi hanno cancellato la residenza per motif rintracciabile e mi hanno fatto un buco di 6 mesi e su questi 6 mesi io sono sempre vivo in casa a faccevo mio lavoro per recuperare il mie stupendie retrati devuto per la mancanza di pagamento da l’azienda con qui m avevonno mandato di lavorare stero (Senegal)
Da quando ho saputo questo buco ho fatto un nuovo residenza a casa da mio fratello a Minerbe
Ho 2 figli minorenni nati su questo casa
Ora devo chiedere la cittadinanza ma con questo buco mi ha costato tantissimo
Cosa devo fare
Aiutatemi
Grazie