
Da una settimana non scrivo sul blog. Con l’eccidio in Palestina, mi sembrava inutie parlare di altri temi. Li vedevo piccoli, poco importanti.
In Palestina sta andando in onda una rappresaglia ingiustificata che ha proporzioni peggiori delle Fosse Ardeatine.
La lotta contro l’aggressione ha la priorità.
Nei giorni scorsi però l’attività politica è andata avanti. Vi propongo un’interrogazione sul fatto che, nel 2014, ci sono bambini, anziani e disabili che non accesso all’acqua a Cagliari.
Enrico
Al Sindaco di Cagliari
Massimo Zedda
Interrogazione urgente sul distacco dell’acqua ed i diritti umani di bambini e disabili nel Comune di Cagliari
Premesso che:
– Nei giorni scorsi è stata staccata l’acqua nelle scuole occupate site in via Flumentepido e a s’Avanzada. Le famiglie non erano state informate in alcun modo del distacco dell’acqua;
– Nelle strutture in parola sono presenti numerosi bambini, diversi sofferenti mentali, un disabile e molti anziani;
– L’acqua è un diritto fondamentale, riconosciuto da diverse convenzioni internazionali. A livello mondiale, si stima nella misura di 50 litri al giorno la quantità di acqua necessario a soddisfarlo;
– Al posto dell’acqua sono arrivate, almeno nella scuola de S’avanzada, delle autobotti, che hanno un costo molto più elevato (circa cinque volte tanto) rispetto all’acqua fornita da Abbanoa;
– Diverse famiglie hanno manifestato la volontà, in attesa della chiarificazione della propria situazione personale, di pagare le utenze che consumano;
Constatato che:
– Si tratta di immobili sui quali il comune ha compentenza;
– Il Sindaco ha compiti di ufficiale sanitario;
Tutto ciò premesso e considerato, si interroga il Sindaco:
– Sul coinvolgimento amministrativo del Comune riguardo gli accadimenti in parola;
– Sugli intendimenti dell’amministrazione riguardo la possibilità che bambini, sofferenti mentali, anziani e disabili rimangano senza acqua;
– Sulla correttezza o meno del principio umano “50 litri a persona” quale principio minimo globale di dignità umana.
