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Interrogazione sull’appalto per il servizio di salvamento balneare 2014 e le norme inerenti i lavoratori

October 23rd, 2014  |  Published in Cagliari, Politica  |  16 Comments

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Grazie a Federica Lai, che si è occupata del tema qua. Mi sono occupato molto di questi temi, qua.

Avevo chiesto di cominciare una campagna. Forse è il caso di riprenderla?

 

 

 Interrogazione sull’appalto per il servizio di salvamento balneare 2014 e le norme inerenti i lavoratori

 

Premesso che:
• Il comune di Cagliari, tra i suoi compiti, ha quello di organizzare la vigilanza sulle spiagge del proprio territorio;
• Il servizio di cui trattasi non è disponibile nelle convenzioni Consip attive consultabili;
• Dunque l’amministrazione, con determinazione 2965/2014 ha dovuto prevedere una lettera d’invito e un bando garantissero il servizio rivolgendosi esclusivamente a soggetti dotati di apposite abilitazioni e, qualora si tratti di associazioni di volontariato, oltre ad essere iscritte nell’apposito registro nella sezione protezioni civile, devono essere censite nel settore del soccorso e salvamento a mare;
• La base d’asta su cui partire per l’affidamento del servizio è stata di 70.000 euro;

• Si è chiesto all’affidatario di provvedere per mesi tre, (dal 15 Giugno e sino al 15 settembre 2013) alle seguenti attività:

1) Attivazione delle postazioni di salvataggio (4 al Poetto e 1 a Cala Mosca) con relative
torrette a sue cure e spese;

2) Ricognizione dell’attrezzatura di salvataggio, di proprietà del Comune di Cagliari, depositata presso il locali comunali e per quanto attiene ai farmaci, anche presso gli uffici di Via Mercalli, e successivo ripristino delle attrezzature mancanti;

3) Controllo giornaliero delle cinque postazioni di salvataggio e approvvigionamento delle
stesse, per l’intera durata del servizio;

4) Risoluzione di problemi logistici quali, a titolo esemplificativo, l’individuazione di spazi e/o locali idonei dove stoccare il materiale, il ricovero del materiale durante le ore notturne, e la
sostituzione tempestiva di materiale deteriorato o danneggiato;

5) Formazione e avviamento del personale assunto, anche mediante lo svolgimento di lezioni in aula e pagamento dei relativi compensi;

6) Coordinamento per un periodo di tre mesi di tutto il personale assunto , mediante predisposizione di turni, assegnazione alle postazioni, risoluzione di problemi logistici (p.es. cambi turno, gestione assenze etc), pagamento delle spettanze al personale;

7) Verifiche sistematiche della regolarità del servizio e segnalazione tempestiva al Servizio
Protezione civile di eventuali condotte irregolari da parte del personale e dell’esito dei
controlli eventualmente disposti dalle Autorità di controllo;

 

• Tra le prescrizioni e le previsioni varie richieste dal bando nulla è specificato:

1) Sul come sarebbero state gestite le risorse umane addette alla sicurezza in termini paga oraria e più in generale dal punto di vista contrattuale,

2) Sulla necessità da parte dell’amministrazione di affidare il servizio a soggetti che non utilizzino lavoratori in nero e non ne abbiano utilizzato neanche in precedenti rapporti di affidamento da parte di altre pubbliche amministrazioni;

3) Sulle eventuali sanzioni da applicarsi ai soggetti affidatari e trasgressori rispetto al punto precedente.

 

Considerato che:
• La nostra amministrazione, nel gennaio di quest’anno, ha approvato la mozione n. 13 dal titolo:”Mozione quadro per l’introduzione di clausole sociali nelle concessioni operate dal comune di Cagliari e per il lancio di una campagna informativa contro il lavoro nero”;
• È apparsa su organi di stampa locali la notizia che i lavoratori i quali hanno prestato servizio come bagnini hanno appreso che avrebbero svolto le loro attività come volontari, con un rimborso spese risibile, non ancora pagato.

 

Si interroga l’assessore agli al personale e agli affari generali:
• Sulla veridicità delle notizie apparse sulla stampa;
• Sul motivo della mancanza di previsione evidenziata nell’ultimo punto delle premesse in combinato con le considerazioni.

 

 

Enrico Lobina

Giovanni Dore

Ferdinando Secchi

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16 Comments

  1. Valerio says:

    Signor Lobina, vorrei informarLa che sul sito da cui Lei ha appreso la vicenda, sono stati eliminati a torto o a ragione, dei commenti piuttosto scottanti di alcuni lettori. Tali commenti altro non erano che la semplice esposizione dei fatti.
    Non ho mancato di salvarne qualcuno che ho reputato particolarmente interessante, in particolare quello di un genitore di questi ragazzi. Commento acerbo assai, ma anche comprensibilmente, se mi è consentito esprimere un’opinione personale.
    Mi piacerebbe quindi riportare qui alla attenzione Sua e di tutti, il disappunto di questa persona. Sostituirò però i nomi con degli asterischi. Per non essere inopportuno.
    Ecco il testo del commento,

    “Signori Giornalisti di Casteddu online e dottoressa *** dirigente della ***, vorrei permettermi di parlare a entrambi.

    Sono il genitore di uno dei ragazzi che hanno devoluto la propria estate a favore del Comune di Cagliari,
    non ha importanza chi, perché parlerò per conto suo, dei suoi colleghi e delle
    famiglie dei giovani coinvolti. Il nome di mio figlio sarà pronunciato in
    opportuna sede dal mio avvocato. In tribunale, contro il Comune di Cagliari ma non contro ***.

    Si continua a leggere nei vostri articoli che i ragazzi, a detta della onlus, erano stati impiegati a svolgere il servizio di salvataggio a titolo di volontariato. Poco importa. Anzi nulla.

    Vorrei ricordare, come già ci ha fatto notare l’avvocato, che il
    volontariato ha determinate caratteristiche, ed il lavoro ne ha altre. Il
    lavoro nero poi ne ha altre ancora, ma quello che è certo, a prescindere da
    come siano stati raggirati i giovani bagnini, è che “Non e’ volontariato
    ma lavoro dipendente quando ci sono compensi regolari, turni e compiti precisi”,
    sentenza della cassazione datata mercoledì 03 settembre 2014 su vicenda analoga. Per non parlare dei doveri mancati verso il fisco e dei contributi dovuti all’inps.

    Mio figlio non aveva nessuna intenzione di lavorare gratis né tantomeno da volontario questa stagione trascorsa. Mio figlio ha sempre lavorato in cambio di danaro, cinico forse, ma lui è fatto così. Lavora per soldi. Gli abbiamo insegnato che i soldi provengono dal lavoro. Gli abbiamo insegnato che quando lavori percepisci danaro. Gli abbiamo detto che il danaro lo puoi avere anche quando rubi, ma sino ad ora non avevamo mai sentito che esistesse anche il non-percepire danaro quando lavori. Questa è una cosa che ora lui ha insegnato a noi, non si finisce mai di imparare. Anche e soprattutto come genitori.
    Nessuno avrebbe messo a disposizione a titolo gratuito né di volontariato, la propria persona sette giorni la settimana per tre mesi di fila, assumendosi la responsabilità civile e penale di quanto poteva accadere di fronte a lui.

    Questo è quanto volevo dire ai giornalisti di questo ottimo sito informativo, infinitamente superiore all’Unione che sino ad oggi si è inspiegabilmente rifiutata di rendere pubblica
    una truffa che vede coinvolto in prima linea il Comune di Cagliari e il Genio
    della Protezione Civile. Come parlassimo di noccioline. Vergogna, vergogna e ovviamente omertà!

    E poi ci sono due parole per lei dottoressa ***.
    Lei si è fidata candidamente di una onlus che l’unica cosa che poteva esibire era un trascorso di truffe. Lei sin da subito è stata avvisata dai ragazzi delle irregolarità che vi erano nelle postazioni in spiaggia sotto il profilo della sicurezza. Lei
    personalmente si è recata in spiaggia solo verso la metà di agosto e ha preso
    atto in prima persona del fatto che a dispetto di quanto dava per scontato,
    i ragazzi lavoravano soli.
    Mio figlio tornava a casa con la vescica che gli scoppiava, ma non riusciva neanche più a fare pipì tanto se l’era dovuta trattenere. Questo dopo turni di otto ore ininterrotte, in cui aveva dovuto rimpiazzare il collega assente malato, giacchè essendo soli, se mancava uno mancavano tutti. Quindi faceva il proprio turno e poi subito dopo anche quello dell’altro.
    Lei era, immagino, consapevole del fatto che c’era anche qualcuno tra i ragazzi che aveva un rapporto con la giustizia un tantino torbido, cosa che gli precludeva di svolgere il mestiere di bagnino.
    Lei era stata informata dai ragazzi stessi che *** il presidente
    della Sarda Ambiente non risultava essere mai stato una persona affidabile e che, come infatti è avvenuto, non li avrebbe pagati, né durante il servizio, né tanto meno
    alla fine. Ma che misure ha preso a riguardo? Nessuna.
    Lei da quanto ho appreso leggendo i post precedenti, percepisce oltre centomila euro all’anno.
    Buon per lei e tanti complimenti. Mio figlio quella cifra non la vedrà in dieci anni di lavoro, forse non la vedrà mai. Pensa che sia così perché non è un ragazzo abbastanza intelligente? Pensa che sia così perché non si da fare abbastanza? O pensa che sia così perché in Italia abbiamo persone come il signor *** che lavorano grazie a persone come lei che gli affidano i lavori?

    Ciò che lei ha fatto signora cara non è stata la cosa giusta, mi consenta di dirglielo senza volontà alcuna di ferirla né di offenderla.
    Ha liquidato questa onlus regalando oltre 50.000 euro di soldi pubblici a un elemento che prima ha creato un’armata Brancaleone e poi l’ha abbandonata al proprio destino.
    Un individuo che è stato capace di dire ai ragazzi che piuttosto che corrispondere il danaro a loro che lo hanno (giustamente e ovviamente) sputtanato, lo avrebbe devoluto in beneficienza versandolo e frammentandolo tra altre varie onlus che possiede. Create forse a tal proposito immagino, chi lo sa. Solo lui conosce la verità. Noi stupidi possiamo solo fare deduzioni scontate.
    Noi non lasceremo correre la cosa. Sarebbe diseducativo nei confronti di mio figlio. Sappiamo distinguere il bene dal male, non possiamo dire di avere mai avuto la vista
    offuscata dai troppi soldi. Quindi vedremo di fargli avere quanto gli spetta, e al signor *** idem.

    Lei piuttosto ha considerato di dimettersi?

    Dimettersi perché è anche per colpa sua se dei ragazzi disoccupati hanno lavorato senza nessun compenso, e hanno speso i nostri soldi per svolgere il servizio, e rendere belli voi. Dimettersi perché mio figlio avrebbe potuto spendere la propria estate
    a lavorare per gente seria o anche a rilassarsi anziché fare del volontariato a mie spese.
    Getti uno sguardo al proprio operato e al modo in cui ha gestito il servizio di salvataggio quest’anno. Davvero pensa di aver lavorato bene? Se fosse stata un cittadino, un bagnante, o la madre di un bagnino, lei si sarebbe aspettata questo operato dal capo della protezione civile?
    Buon lavoro per l’anno prossimo.”

  2. Massimo says:

    E complimenti ai signori degli asterischi!
    Non è opportuno chiamarli per nome, quindi m’immagino quanto lo sporco scende dai piani alti. Tanto non si può lavorare nascosti dagli asterischi per sempre.
    Personaggi di un Italietta piccina piccina.
    Auguro alla Sardegna ambiente e alla dottoressa *** e al resto dei funzionari implicati, che un giudice faccia una bella pulizia e sgombero. Bisogna tirare a lucido certi settori del Comune, che mi sembrano un po’ troppo sporchi.

  3. Franca says:

    Comprendo bene le parole di quella persona per il figlio. Ha scelto la via diretta. Comunque ci sono anche gli uffici dell’ispettorato del lavoro dove si occupano proprio di queste cose. Credo che ci sia anche un ufficio dei Carabinieri lì all’ispettorato di Cagliari. E poi avrebbero dovuto avvisare la Capitaneria del Porto di Caglairi. Gli organi a cui rivolgersi non mancano certo. Non bisogna indignarsi più del dovuto. Sono cose che capitano. Le amministrazioni pubbliche non fanno eccezione, al contrario, spesso sono protagoniste di molte emerite ingiustizie. In bocca al lupo a tutti.

  4. Pocaritadi says:

    PRIMA CHE LA GIUSTIZIA FACCIA IL SUO CORSO QUESTI RAGAZZI SONO IN GERMANIA A CREARSI UNA FAMIGLIA. E I RESPONSABILI QUI A INGRASSARE COME PALLONI. UNA PASSATA DI SINISTRA A TUTTI, ECCO COSA MANCA. E VEDI COME TORNA TUTTO APPOSTO.

  5. sbabbam says:

    Ricordiamo che il presidente della onlus in questione e’ stato condannato a gennaio per maltrattamento di animali ( abbandonati e rinvenuti morti a macchiareddu) e che i ragazzi hanno lavorato per tre mesi senza aver MAI firmato un contratto o un’assicurazione, senza mai aver sottoscritto di essere volontari ma soltanto firmando quotidianamente il registro di lavoro con turni prestabiliti e interventi effettuati.
    Le attrezzature a disposizione dei ragazzi erano inadeguate oltre che attempate!
    I ragazzi erano in turno sempre soli, sebbene gli accordi tra onlus e protezione civile fossero ben diversi.
    Inoltre noi bagnanti che abbiamo condiviso l intera stagione con questi ragazzi non potevamo nn notare la totale assenza di controlli della capitaneria..che si e’ presentata nelle postazioni solo nella prima settimana di settembre..TROPPO TARDI PURTROPPO PER POTER INTERVENIRE ADEGUATAMENTE!!!!!

  6. Pina says:

    C’è molta superficialità nel modo di bandire certe gare d’appalto. Si creano i presupposti per fare le manfrine come questa. Ma si può credere che i funzionari del comune prendano le cose così alla carlona? Allora ha ragione quella persona a dire che la dirigente si deve dimettere. E sicuramente con lei anche qualcunaltro.

  7. Michele Boi says:

    Prima maltrattamento dei cani in affido, poi maltrattamento dei bagnini! E questa onlus vince ancora appalti? Ma non dovrebbe nemmeno più potervi partecipare, dovrebbe essere depennata a vita dagli elenchi comunali.
    Signor Zedda per cosa li deve invitare questi scalzacani la prossima volta? Ha ancora dei lavori da affidargli?

  8. Ivana says:

    .”..considerato che…Si interroga l’assessore agli al personale e agli affari generali:
    • Sulla veridicità delle notizie apparse sulla stampa;
    • Sul motivo della mancanza di previsione evidenziata nell’ultimo punto delle premesse in combinato con le considerazioni.”
    Riporto parte dell’interrogazione del consiglere Lobina perchè mette a fuoco un problema ( che questo lo dia o meno )che va espandendosi in maniera esponenziale nella nostra città.. Il lavoro in nero..Mi voglio fermare al nostro territorio per non perderci in un ragionamento demagogico e retorico.
    Comunque siano andate le cose nella vicenda raccontata da alcuni giornali su questo sppalto e comunque si concluda .. mi sembra che qualche cosa di poco chiaro ci sia e che si sia commesso perlomeno una grossa leggerezza nel confezionare l’appalto in maniera approssimativa , nell’affidare e nel monitorare l’evoluzione del lavoro nell’arco temporale previsto.Accertate le responsabilità, i dubbi verranno chiariti nelle sedi opportune. Trovo comunque coraggioso da parte di Lobina sollevare il coperchio della pentola e affrontare pubblicamente ció che ne verrà fuori, Questo è il tipo di azione che aiutano le persone a pensare che forse qualcuno ama fare il proprio dovere.. e lavorare per gli altri ..come hanno fatto i bagnini prima e ora il consigliere.. forse diventa possibile ricominciare a sperare che a piccoli passi possiamo cominciare noi a cambiare le cose..

  9. Libero cittadino says:

    È lo Stato, che per primo favorisce il lavoro in nero, anzi lo promuove. Il gioco degli appalti da affidare a società che reclutano finti volontari, li fanno lavorare in condizioni di schiavitù e poi danno loro un’unghia dei soldi che intascano (se mai li pagano perchè in questo caso non li hanno nemmeno pagati) è un gioco che si protrae da molto tempo. Non è sempre stato così comunque. È una novità al passo coi tempi. Lo Stato che perde il pudore è uno Stato al passo coi tempi.

  10. Un volontario qualsiasi says:

    Speriamo che questa interrogazione sia fatta. E che l’esito sia reso noto. Perchè già qualcun’altro consigliere l’aveva messa nell’ordine del giorno. E poi è saltata.
    La politica sono al 99% chiacchiere, allo 0,7% fatti, allo 0,3% risoluzione dei problemi tramite quel minimo di fatti che ci sono stati.
    Staremo a vedere se qui rientriamo nel 99% dei casi, o nel più improbabile 0,3.
    Ci vuole l’interrogazione. La delucidazione. E la risoluzione. Cioè bisogna passare da una tranquilla passeggiata in pianura (che costa nulla farla MA vuole fatta anch’essa prima di arrivare ai piedi della montagna), alla scalata di una cima verticale. Qualche politico ha davvero voglia di farsi la sudata per gli altri? Vediamo, continuiamo a crederci e ad aspettare. Continuiamo a fare quanto abbiamo fatto fino ad ora. Sperando che qualcosa venga fatto da qualcuno, visto che noi deboli nulla possiamo senza una rapresentanza forte.

    • admin says:

      Caro volontario qualsiasi, qua trovi la dimostrazione che mi sono occupato di questi temi prima del vostro caso: http://www.enricolobina.org/wp/?s=mozione+lavoro+nero Volevo fare una deliberazione, che avrebbe avuto più forza, ma non ci sono riuscito. Per i rapporti di forza, e per scelta del sindaco, la mia parte politica non ha avuto un assessorato, altrimenti ti assicuro che queste cose non le avremmo fatte accadere. La dignità del lavoro va prima di tutto: è la mia stessa scelta di vita

  11. CIT. Carmelo Bene says:

    Che tristo spettacolo questi giovani che già a vent’anni invocano i lavori forzati. Sogno cortei che gridano: ‘Basta con il lavoro!’. La verità è che se non nasci miliardario sei spacciato per sempre. Se nascere è funesto, nascere poveri è infame… Era la peggior offesa che si potesse fare a questa gente: proporgli di lavorare. Negli ultimi anni sono stati degradati dai media, precipitati nel ‘socialino’ e nella tirannia delle plebi. Ma se qualcosa sopravvivesse all’antica indolenza dovrebbero sputare in faccia a chi gli offre il lavoro. Omologati nel ‘diritto al lavoro’, non s’offendono ma reclamano e pretendono senza più dignità. E volete anche lavorare.

  12. CIT. Carmelo Bene says:

    Non capite che la Onlus vi ha reso liberi!!!

  13. Pier says:

    L’unica cosa che davvero lascia allibiti è il silenzio assordante (della dirigente) del Comune!

  14. Fabio says:

    Perchè il consigliere Lobina lo sappia,così almeno sa a chi chiedere chiarimenti,altrimenti come potrebbe fare senza saperlo?la dirigente si chiama Manuela Atzeni.

  15. Fabio says:

    L’interrogazione si è conclusa in maniera prevedibile. Scarico di responsabilità sulla regione e chi s’è visto s’è visto. Onlus non paga, protezione civile idem e se ne lava pure le mani.
    Mano male che ci sono delle querele già depositate, e c’è chi sta facendo sul serio. Giustizia sarà fatta, forse ci vorrà più tempo, o forse neanche così tanto. Quel che è certo è che i bagnini hanno lavorato e saranno pagati e pure risarciti per danni, e qualcuno affronterà il prossimo incarico con minore leggerezza e con maggiore senso di responsabilità.
    Grazie consigliere Lobina per l’interessamento. Ma purtroppo la risposta dall’altra parte era prevedibile.

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