
Betty Cara è una compagna del circolo “Palmiro Togliatti” del PRC, il circolo al quale sono iscritto. Betty Cara è assessore comunale alla cultura a Dolianova.
Con questo post Betty Cara comincia una collaborazione con questo sito, mediante il quale informerà tutti gli interessati sulle proprie attività di assessore.
L’11 maggio si è tenuta una iniziativa sul Kurdistan, di cui vedete la locandina. Vi propongo la nota di Betty Cara presentata all’evento.
DISCORSO DI APERTURA DI BETTY CARA, 11 MAGGIO
‘Per liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia e qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. Dopo di che il popolo incomincia lentamente a dimenticare quello che è stato e il mondo attorno a lui lo dimentica ancora più in fretta’.
(Milan Kundera)
L’equinozio del 21 marzo ,oltre segnare l’ingresso della primavera è anche il giorno in cui il popolo Kurdo festeggia il Newroz.
Newroz, che letteralmente significa “nuovo giorno”, indica un nuovo inizio, il passaggio dal vecchio al nuovo anno. Il ripertersi di tale ricorrenza, viene arricchito di un valore aggiunto, quando il rito religioso si trasforma in un simbolo che incarna il senso di identità e la lotta del popolo Kurdo.
Tuttavia, occorre fare un piccolo passo indietro per poter capire il significato intriseco del Newroz.
Semplicemente digitando la parola “Curdi” su internet, compaiono una serie di link:
“I Kurdi sono un gruppo etnico medio orientale iranico che abita nella parte settentrionale e nord-orientale della Mesopotamia. Tale territorio è compreso in parti degli attuali stati Iran, Iraq, Siria, Turchia ed in misura minore Armenia. L’area è a volte indicata col termine Kurdistan ”.
Andando ancora avanti si legge: “per oltre un secolo molti Curdi hanno cercando di ottenere la creazione di un ‘Kurdistan’ indipenente o perlomeno autonomo. Tuttavia i governi degli stati che ospitano un numero significativo numero di Curdi si sono sempre opposti attivamente all’idea di uno Stato curdo, ritenendo che la nascita di un tale stato li costringerebbe a cedere dei propri territori”.
Queste poche righe, pur non essendo esaustive, potrebbero solletticare la curiosità e spingere qualcuno ad approffondire la questione Kurda. In questo modo, si rischia di scoperchiare un vaso di Pandora, che racchiude le resposabilità degli stati che confinano col Kurdistan, dell’Unione Europea e perfino del Governo Italiano. Si tratta di secoli di repressioni, violenze e abusi che il popolo curdo continua subire in nome del diritto a rivendiacare la propria identità nazionale.
L’incontro organizzato venerdì 11, nella biblioteca del Comune di Dolianova, voleva essere un’ occasione di conoscenza, un momento di incontro e di riflessione.
Elisabetta Cara
