
COMUNICATO STAMPA
Lunedì 7 gennaio alle ore 17.30, presso la sede dell’Associazione Don Chisciotte in via San Giacomo 117, si terrà l’assemblea di Cambiare si può – Cagliari. All’ordine del giorno: Composizione della lista RIVOLUZIONE CIVILE- INGROIA in Sardegna
Alla riunione sono invitati tutte le cittadine e i cittadini che vogliono contribuire al rinnovamento della politica in Italia e in Sardegna.
Cambiare si può, attraverso centinaia di assemblee in Italia e in Sardegna, sta rivendicando una discontinuità profonda di composizione delle liste: nuovi metodi, nuove pratiche, nuove facce designate dai territori in piena autonomia, senza quote o riserve per ceti politici.
L’assemblea è chiamata a sollecitare ai diversi soggetti sostenitori della lista l’esplicitazione anche in Sardegna della linea programmatica diversa e alternativa a quella di Monti e a quella dei partiti che lo hanno sostenuto e che non mettono in discussione i gravissimi e antipopolari provvedimenti approvati sia dal suo governo che da quello precedente di centro destra ( art. 18, età pensionabile, tagli allo stato sociale ecc).
L’assemblea discuterà, inoltre, le emergenze sociali, politiche e istituzionali (a partire dall’autonomia tradita) che hanno caratterizzato la Sardegna governata da Cappellacci e dalla sua maggioranza di centro destra e sardista.
L’assemblea solleciterà, infine un immediato incontro regionale col Movimento Arancione, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, Verdi e associazioni coinvolte nel progetto di Rivoluzione civile.
p. Cambiare si può – Cagliari.
Nicola Imbimbo
3497429463

Gentile Enrico Lobina,rilevo negli uffici del cordinamento delle formazioni politiche vecchie e nuove i medesimi stereotipi comunicativi. In rete insomma non c’è modo di trovare uno spazio adeguato ed aggiornato, costantemente a disposizione dell’utente che intenda documentarsi o confrontarsi con i delegati locali. A parole questo sembra possibile ma nei fatti, tutti sembrano troppo impegnati a promuovere se stessi, piuttosto che censire e selezionare. L’uso che si fa del mezzo telematico,incapace di trovare compromessi fra l’eccesso di contatti (quindi l’impossibilità di sviluppare scambi e informaz ben strutturate) o la trascuratezza di alcuni siti, è raccapricciante perché, in entrambi i casi, la voce del cittadino, viene sempre relegata in un angolo. Le persone e le proposte, andrebbero infatti prima di tutto selezionate. Ma nessuno sembra sapere come si fa a separare la qualità dalla quantità.
In sostanza, voi come altri, non sembrate porre in risalto la priorità di determinati temi civili, né pare intendiate affrontare la grande questione meritocratica, da cui dipendono tutte le soluzioni dei problemi del paese, tanto nell’economia, quanto nella sanità. La questione della selezione, e l’impegno di aprire un dibattito sulla individuazione di un sistema di criteri e valori su cui fondare le scelte e le categorie di merito, dovrebbe cominciare proprio in una sede di partito. Il difetto balza all’occhio perfino nella gestione di semplice spazio on-line, dove l’incapacità a trattare i contatti porta alla indifferenziazione qualitativa del flusso informatico e propositivo. Questo è il grave paradosso anti-meritocratico/democratico che bisognerà risolvere a tutti i costi prima di parlar d’altro. Il sospetto che non si tratti di carenza organica, ma di una strategia opportunistica , è forte, tanto forte da essersi fatto pressoché certezza.
Analoghe difficoltà sorgono, per esempio, anche nell’ambito della distribuz e promozione di un prodotto letterario, dove l’atteggiamento incompetente della casta dei grandi editori ha provocato la perdita di una massa oceanica di materiale, che non si sa come trattare o selezionare e per questo lo si butta al macero. La selezione è diventata quindi arbitraria, priva cioè di un qualsivoglia strumento critico. Perciò parlerei di questione ‘culturale’ prima ancora che politica. cordialmente fabio atzori