In consiglio comunale a Cagliari, il 15 settembre, si è votato il regolamento sulla Consulta Comunale delle associazioni dei disabili. Ce ne siamo già occupati qua.
A seguito del mio intervento l’esame del regolamento, e la votazione sullo stesso, è stato rinviato.
Il 15 settembre è stato approvato il regolamento, dopo che si è deciso di non esaminare il mio emendamento, rispetto al quale si è registrato un parere sfavorevole, senza senso, del dirigente.
Io mi sono astenuto, il che equivale, in caso di regolamento, a voto contrario. Il regolamento è stato approvato con voti del centrodestra e del centrosinistra.
Vi sono diversi punti che dimostrano come il centrosinistra cagliaritano non abbia a cuore il tema della partecipazione.
Ecco il testo dell’emendamento che, con un artificio (non rinviando la discussione) mi è stato bocciato
Sostituire
L’art. 2, comma 3:
“Il consiglio comunale e la giunta possono chiedere alla COADi di collaborare all’elaborazione delle proposte di deliberazione che hanno attinenza con le tematiche dell’handicap e dell’invalidità civile, che ha 15 giorni di tempo per prenderne visione ed elaborare le proprie osservazioni facoltative e non vincolanti”.
Con
“il consiglio e la giunta chiedono al CO.A.DI di collaborare all’elaborazione delle proposte di deliberazione che hanno attinenza con le tematiche dell’handicap e dell’invalidità civile. La CO.A.DI ha 15 giorni di tempo, dal momento della trasmissione della bozza di proposta, per elaborare le proprie osservazioni, facoltative e non vincolanti.
Nel caso in cui le osservazioni non vengano accolte, il non accoglimento deve essere esaurientemente argomentato”.
In questo modo la consulta sarebbe davvero diventata una articolazione del consiglio, e la partecipazione alle scelte sarebbe stata effettiva.
Per come, invece, è rimasto il comma 3 dell’articolo 2, la Giunta, se ne ha voglia, chiederà un parere al COADI (ne ha chiesti negli ultimi anni?), ma non dovrà neanche rispondere ad eventuali proposte ed osservazioni?
Vi sono anche altre due novità gravi.
La prima è che vengono eliminati i contributi alle spese di funzionamento, che erano nell’ordine di 1.000 euro all’anno – regolarmente documentate. Se oggi il presidente della COADI non può pagare di tasca sua per andare a Sassari o a Roma per un incontro non ci può andare.
La seconda è che col regolamento tutte le cariche vengono azzerate, e si procede al loro rinnovo proprio subito prima delle elezioni. Perché?
Enrico