Interrogazione all’Assessore alle attività produttive del Comune di Cagliari

 

Premesso che:

–     Godere del servizio offerto dalla presenza di tavolini all’aria aperta, nelle piazze della nostra città, è un piacere;

–     Se i tavolini sono eccessivamente ingombranti, o paesaggisticamente sgradevoli, divengono, invece che una risorsa per la città, un elemento che ne diminuisce la bellezza, nonché il valore;

–  Questo è il caso di alcune piazze della città. Per esempio piazza Yenne, considerata dagli stessi cagliaritani come luogo di condivisione in caso di eventi di rilevante importanza che riguardano la città, luogo nel quale insistono e si affacciano diversi beni riconosciuti “Patrimonio edilizio di rilievo” nell’allegato C al Piano Urbanistico Comunale, quali il palazzo Rossi-Pipia, progettato da Gaetano Cima, ed altri edifici residenziali, o come la colonna miliare del 1822 e la statua di Carlo Felice, riconosciuti dal Piano Paesaggistico Regionale come beni identitari; non da ultimo si ricorda che la stessa piazza è stata interessata da campagne di indagine e da ritrovamenti di carattere archeologico.

–       Il centro storico di Cagliari è un centro storico abitato;

–       L’attuale amministrazione comunale ha l’obiettivo di rendere sempre più il centro storico un’area a misura di bambino ed accogliente per le giovani coppie;

–       Nel quartiere La Marina, così come in tutti i quartieri, è bene raggiungere una concezione equilibrata dello spazio urbanistico;

–     I quartieri La Marina e Stampace sono carenti di aree pubbliche attrezzate a parco o per il gioco e lo sport, come previsto dal Decreto Floris (Decreto Ass. EE. LL.  n.2266 del 20.12.1983);

–     Nel quartiere La Marina esiste insiste una piazza, la piazza Santo Sepolcro, la quale è stata individuata dalle giovani coppie del quartiere, e del limitrofo quartiere di Stampace, come quella più adatta, dato anche il suo carattere pedonale, per fare vivere la città da bambine e bambini nelle ore serali;

– Diverse famiglie, nel giugno dello scorso anno, avevano richiesto attraverso una petizione all’amministrazione comunale, di preservare la piazza da possibili occupazioni di tavolini almeno nella fascia oraria pomeridiana, per garantire pieno accesso al suolo della piazza e maggiore sicurezza durante il gioco per l’assenza di ingombri;

–    La pianificazione urbanistica, e quella relativa alla occupazione di suolo pubblico, rivestono un ruolo insostituibile per raggiungere detto obiettivo;

–     In assenza di una adeguata pianificazione è compito dell’amministrazione pubblica agire con ancora maggiore cautela in spazi tutelati dal punto di vista culturale, artistico e paesaggistico;

–     La Piazza Santo Sepolcro è, di fatto, il sagrato della Chiesa del Santo Sepolcro, Chiesa Monumentale e per questo meritevole di particolare tutela ed attenzione ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio;

–     Lo stesso Codice, definendo le chiese e le piazze storiche beni culturali, ne regolamenta la valorizzazione, che consiste nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso…in forme compatibili con la tutela e tali da non pregiudicarne le esigenze…, e cita espressamente interventi vietati:  I beni culturali non possono essere … adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico…;

–     La Deliberazione della Giunta n. 65/2012 “Direttive per le concessioni di suolo pubblico di pertinenza dei pubblici esercizi ed attività commerciali – Limitazione ai profili di discrezionalità degli uffici” inserisce limitazioni solamente rispetto agli orari di chiusura dei pubblici esercizi e attività commerciali, nonché altre limitazioni riguardo l’ubicazione, gli arredi e la possibilità che le concessioni possano essere concesse;

–     Che il “Regolamento per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP)”, approvato nel 2004, necessita di profonde modifiche;

–     Che, secondo il “Regolamento per l’inserimento ambientale di chioschi e per l’utilizzo di spazi per il ristoro nel centro storico”, questi inserimenti devono essere autorizzati con l’obiettivo prioritario di “riqualificazione degli spazi pubblici del centro storico”. L’articolo 7 del Regolamento prevede che “gli arredi, l’illuminazione e le attrezzature di servizio allo spazio di ristoro dovranno avere fattura e colori armonizzati con il contesto architettonico e le pavimentazioni”. L’articolo 8 prevede che “le forme e i colori dell’intervento proposto devono essere armonizzati con il contesto architettonico e la pavimentazione dei luoghi”.

 

Considerando che:

–     il miglioramento e l’aumento dei servizi alla popolazione, residente e turistica, è uno degli obiettivi della presente amministrazione;

–     nel corso dell’estate del 2013 diverse attività commerciali hanno installato numerosi tavolini, la cui area ingombrante è più elevata rispetto a quella autorizzata, nella piazza Santo Sepolcro, impedendo che detta piazza possa continuare ad essere usufruita dalle bambine e bambini di quello e altri quartieri nelle ore pomeridiane, sino alle ore 20 circa;

–     la parte di via Dettori prospiciente la piazza è sostanzialmente e oramai ingombrata da tavolini che limitano la percezione del prospetto e dell’ampiezza della piazza, nonché delle sue essenziali caratteristiche di bellezza;

        –     la stessa via Dettori, e in prosecuzione via del Collegio, ricalca l’antico asse viario pisano a doppia infllessione, rappresentando un luogo di grande interesse storico, archeologico e urbanistico, in quanto testimonianza salvaguardata nei secoli della prima definizione del reticolo urbano medievale del quartiere;

–     sono state segnalate dai cittadini numerose violazioni ai regolamenti citati in riferimento:

▪      all’ingombro reale degli spazi da parte dei gestori delle attività di somministrazione di alimenti e bevande;

▪      alle tipologie di arredi utilizzate, spesso in netto contrasto con quanto prescritto dagli specifici regolamenti, sopratutto in centro storico, a scapito del decoro urbano;

▪      alla presenza di arredi, oltre che indecorosi, recanti scritte pubblicitarie non consentite;

▪      alla presenza di gazebo diventati , col tempo, strutture assimilabili a volumi edilizi non aventi più caratteristiche di amovibilità;    

–     nelle more dell’approvazione dei piani volti a regolare in modo sistematico l’intera tematica, si devono individuare soluzioni volte a non comprimere alcun diritto;

–     nelle more dell’approvazione dei piani volti a regolare in modo sistematico l’intera tematica, i principi posti nel “Regolamento per l’inserimento ambientale di chioschi e per l’utilizzo di spazi per il ristoro all’aperto in centro storico” possono essere seguiti per qualunque autorizzazione di occupazione di suolo pubblico ricadente in centro storico.

 

Constatato che:

–    La piazza, almeno per quest’anno e in attesa di ulteriori delibere finalizzate al pieno rispetto della normativa in merito ai Beni culturali, potrebbe essere liberata negli orari 16-20, come proposto da un comitato spontaneo di cittadini (petizione depositata in Comune il 21/06/2013), o negli orari 17-20, cioè negli orari in cui le bambine ei bambini utilizzano liberamente lo spazio pubblico;

 

 

Tutto ciò premesso e considerato, si interroga l’Assessore alle attività produttive ed il Sindaco su:

 

–     Quali siano gli indirizzi politici e amministrativi della Giunta in tema di piano di occupazione delle aree, in particolare modo nel centro storico, in relazione alla tutela del decoro urbano e del patrimonio culturale, archeologico e paesaggistico della città, nonché alla piena fruizione da parte di tutta la popolazione dello spazio pubblico;

–     Quali siano gli indirizzi politici ed amministrativi della Giunta volti a garantire l’utilizzo della Piazza Santo Sepolcro, vista la vocazione assunta in questi anni;

–     Quali siano gli indirizzi politici ed amministrativi della Giunta rispetto ad una rivisitazione della Delibera di Giunta Comunale n. 65/2012

 

 

Enrico Lobina

Giovanni Dore

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