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Sui rifiuti a Cagliari, a partire dalle deliberazioni sugli ecocentri – primi appunti

September 2nd, 2015  |  Published in Cagliari, In evidenza, Politica

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Dumpster recycling

 

In consiglio comunale stiamo discutendo di due deliberazioni sugli ecocentri di Cagliari: uno in via S. Paolo, l’altro tra S. Elia e San Bartolomeo. E’ l’occasione per prendere per le corne il tema dei rifiuti a Cagliari. Vi propongo alcune prime riflessioni.

Enrico

 

 

Approvazione progetto preliminare relativo alla realizzazione di un ecocentro in via San Paolo e contestuale adozione della variante urbanistica al PUC vigente, ex art. 1 commi 1 e 3 della LR 32/96 – (prot.n.154/05.08.2015);

Approvazione progetto preliminare relativo alla realizzazione di un ecocentro in Viale Sant’elia e contestuale adozione della variante urbanistica al PUC vigente, ex art. 1 commi 1 e 3 della L.R. 32/96 – (prot. n. 155/05.08.2015)
Da un punto di vista generale, riteniamo che non sia opportuno né corretto da parte di un’amministrazione comunale affrontare la questione della gestione dei rifiuti “alla spicciolata”, mettendo in cantiere interventi comunque obbligatori (raccolta differenziata e ecocentri) senza darsi un quadro d’azione complessivo con obiettivi, tempi, strategie per tenere sotto controllo tutto il processo, dalla produzione dei rifiuti alla riduzione, recupero, riciclo, sino alla smaltimento finale delle eventuali frazioni residue sul quale si deve sempre vigilare, perché comunque il conferimento diretto in discarica e ad incenerimento delle frazioni raccolte nell’ecocentro, senza l’attivazione di tecniche di recupero e riciclo spinto, confligge con gli obiettivi che si vorrebbero perseguire.

Questo ragionamento vale, a maggior ragione, ora che è naufragato il nuovo appalto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Non siamo d’accordo sul fatto che venga riproposto, sostanzialmente, per come era prima. Se quell’appalto è fallito bisogna sapere che, se lo riproponiamo uguale, potrebbe fallire un’altra volta, e potremmo, quindi, tenerci queste modalità di raccolta, spazzamento e smaltimento per chissà per quanti anni ancora.
Chi ci guadagna da tutto questo? Vogliamo permettere che tutto questo avvenga? Se si presenta l’appalto così come era, è molto probabile che questo accada.
Fa molto più comodo incassare i soldi come vengono incassati ora, con pochi controlli e scarsa qualità, e continuare così per anni, facendo fallire i prossimi appalti.

Ma non l’abbiamo capito da quello che è successo? Il settore di rifiuti è molto delicato, e sono pochissime le aziende che possono partecipare ad un appalto come quello pensato per il comune di Cagliari.
Non è forse il caso di cambiare metodo ed approccio?
Perché altrimenti si è corresponsabili di un mal servizio, e di una tassazione molto elevata, che non produce un servizio all’altezza.

La relazione tecnica per Via S. Paolo accenna a problematiche relative alla zona di “interesse archeologico” e all’area di “interesse naturalistico” senza specificarne le caratteristiche e senza dunque prevedere gli impatti del progetto e le eventuali misure di mitigazione.
In delibera si afferma che si è in attesa delle necessarie autorizzazioni da parte della Soprintendenza ai Beni archeologici e dell’Ufficio Tutela del Paesaggio, oltre alla VAS.
Da approfondire anche le varianti al PUC proposte: da zone destinate parco urbano e/o servizi di integrazione residenziale dovrebbero passare a aree per attrezzature di interesse comune, con destinazione che ne vincola la fruibilità da parte dei cittadini.
Ci chiediamo: la questione è stata adeguatamente condivisa con la comunità? Stiamo pensando soprattutto al caso di S. Elia, dove si sollevano da più parti le notizie di contrarietà da parte di chi vi abita.

Forse è il caso di fermarsi a riflettere, e ripensare tutto il sistema, e su queste delibere possiamo soprassedere per qualche settimana.

In quest’ottica, riteniamo che un’operazione di semplice emendamento delle delibere, anche proponendo la correlazione ecocentro – recupero e riuso (con la creazione di un centro per il recupero e riuso affiancato, che possa intercettare i beni post consumo prima che vengano conferiti all’ecocentro per lo smaltimento) possa depotenziare e faccia perdere di senso la proposta di delibera verso Rifiuti Zero, intesa come atto preliminare a qualsiasi intervento sul tema.

In ogni caso, la proposta che facciamo, comunque, è quella di emendare la deliberazione inserendo la possibilità che si istituisca una correlazione ecocentro – recupero e riuso.

Se parliamo di ecocentro, in base alle più recenti direttive europee (Direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE) e all’interno di una gestione integrata dei rifiuti, s’intende una struttura finalizzata non solo alla raccolta differenziata di frazioni omogenee di rifiuti ma anche al riutilizzo mediante operazioni di cernita, smontaggio, riparazioni, recupero di parti e assemblaggi. La nuova direttiva pone infatti particolare enfasi sulla prevenzione, ponendola al vertice della gerarchia dei rifiuti e conferendo finalmente uno spazio importante al riutilizzo come buona prassi.

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