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COMUNICATO STAMPA
Il Partito della Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra Sarda sostiene lo sciopero dei lavoratori delle Telecomunicazioni di lunedì 17 settembre.
Si sono interrotte le trattative sul rinnovo del contratto di settore. Le ragioni di questa frattura rientrano nelle più generali dinamiche di questa crisi economica. Il governo Monti le ha amplificate. Ha deciso di far ricadere su giovani, lavoratori e pensionati gli errori e gli egoismi di imprenditori e banche.
Lo sciopero delle telecomunicazioni è parte di un processo che accomuna le proteste di lavoratori di settori diversi: i minatori sardi, i lavoratori di Alcoa e Vinyls, ma anche i precari della scuola, nel settore delle telecomunicazioni l’assurda vicenda di Energit. Tutti rivendicano un elementare diritto, quello al lavoro. Invece si preferisce seguire la logica del profitto.
I lavoratori delle telecomunicazioni rivendicano tutele nei singoli territori, contro le finte crisi. Le finte crisi mascherano vere e proprie delocalizzazioni della produzione e del lavoro, nonostante le ingenti somme pubbliche investite a favore di quelle aziende in fuga.
Chi lavora negli outsourcer (la parte più debole) chiede clausole sociali che, in caso di “crisi”, impediscano alle imprese che appaltano le proprie commesse di portare via il lavoro.
Il settore delle telecomunicazioni, soltanto nel cagliaritano, coinvolge oltre 5000 famiglie. La gran parte delle realtà lavorative sono state sostenute nel loro avvio da importanti investimenti pubblici. Nonostante ciò, numerose strutture hanno registrato la chiusura con la conseguente messa in cassa-integrazione o mobilità di oltre un migliaio di persone.
Per questi motivi i comunisti sostengono la lotta di questi lavoratori e lavoratrici, e parteciperanno alla manifestazione del prossimo lunedì 17 settembre.
Alessandro Serra
Segretario regionale del PRC
Enrico Lobina
Responsabile economia e lavoro del PRC

