
Tramas de Amistade è una associazione che ha l’ambizione di mettere in contatto e far collaborare giovani sardi brillanti che vivono in Sardegna con giovani sardi brillanti che vivono in Italia o all’estero. Il suo sito è http://tramasdeamistade.org/htdocs/cms/index.php
Una delle attività di Tramas de Amistade è “Sa chida sarda”. Questa volta l’editoriale è toccato a me. Ve lo ripropongo.
Politica, e vera e finta antipolitica
Vittorio Valletta è stato l’amministratore delegato della FIAT dal 1939 agli anni sessanta. Ha licenziato migliaia di persone per le loro idee politiche. Era un autoritario. Un vero padrone di altri tempi. Vittorio Valletta guadagnava 20 volte lo stipendio di un operaio. Vittorio Valletta ha gestito la FIAT in un periodo di crescita esponenziale.
Sergio Marchionne è l’amministratore delegato della FIAT del XXI secolo. Ha spostato tutte le produzioni più importanti negli Stati Uniti e all’estero. In Italia ha licenziato e messo in cassa integrazione migliaia di donne e uomini. Ha costretto i lavoratori a lavorare di più per meno salario. Sergio Marchionne guadagna dalle 1.300 alle 1.500 volte quanto guadagna un operaio.
Beppe Grillo sa queste cose. Non le dice. Noi si. Perché in televisione e per le strade si parla degli stipendi dei politici e non degli stipendi e delle colpe dei super manager? Perché in televisione e per le strade si parla di Grillo e non di noi?
Vi sono anche delle colpe nostre. Per esempio, anche se i deputati e i senatori della sinistra (parlo di Rifondazione Comunista) versavano il loro stipendio al partito, e quei soldi servivano a fare volantini e manifesti, dovevamo ugualmente diminuire lo stipendio. Questi sbagli, però, non bastano a spiegare una scientifica demistificazione riguardo il modo in cui vivono i sardi e gli italiani.
La crisi sistemica che stiamo vivendo segna l’esaurimento della spinta propulsiva dei due massimi principi del liberalismo. Il primo è che il libero mercato, il laissez faire, cioè il principio che la libera concorrenza tra i vari fattori della produzione, non funziona più. Il secondo è che il principio della rappresentanza liberale, cioè l’esistenza, mediante le elezioni, di un rappresentante che decide sulla base della delega di un rappresentato, non è più accettata.
Chi non è mai stato liberale ha il compito da indicare una via d’uscita rispetto a questo fallimento. Tutti gli altri debbono, in ogni caso, confrontarsi con questa nuova situazione.
Se non lo faremo, vinceranno altri. Nel frattempo, prende il sopravvento la vera e la finta antipolitica. Pur condividendo l’80% delle cose che sostiene Beppe Grillo, mi domando: perché Grillo parla sempre dei politici e mai di Marchionne? Perché non parla mai di come vivono le persone?
Qualche decennio fa Palmiro Togliatti, allora segretario generale del PCI (Partito Comunista Italiano), venne interrogato su “Rinascita”, il settimana del partito, da due giovani. Gli chiesero quale fosse il senso della vita e della politica, e come soddisfare il loro desiderio di avere una vita piena. Palmiro Togliatti si rifiutò di dare la risposta più semplice (“iscrivetevi al partito”). Allora il PCI era un partito grande e strutturato. Palmiro Togliatti rispose che il suo compito era permettere che ognuno avesse “una vita degna di essere vissuta”. E tutti, singolarmente, si devono impegnare per averla.
La politica deve essere questo: avere una vita degna di essere vissuta, e permettere che tutti possano averla. Se ci si ferma agli stipendi dei deputati, o dei consiglieri regionali, non si fanno passi in avanti. Sergio Marchionne, o le grandi banche d’affari, cioè coloro che ci stanno affamando, non possono che esserne contenti.
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