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ORISTANO – UNA LISTA UNITARIA CONTRO IL NEOLIBERISMO – LA RISOLUZIONE

December 31st, 2012  |  Published in Politica, Sardegna  |  2 Comments

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Sabato 29 dicembre si è tenuta una bellissima assemblea, che ha costituito “Cambiare si può” a Oristano. Vi proponiamo la risoluzione votata.

 

Una lista unitaria contro il neoliberismo e la guerra, per la pace e il lavoro.

L’Assemblea di “Cambiare si può” di Oristano si costituisce con la presente riunione.

L’aggravarsi della crisi economica e la deliberata e progressiva demolizione dello stato sociale e delle conquiste dei lavoratori ci fa ritenere indispensabile che debbano essere rappresentate in Parlamento le istanze politiche e sociali antiliberiste e pacifiste.

E’ una necessità per il popolo italiano e lo è ancor di più per il popolo sardo che, oltre a risentire in modo devastante degli effetti della crisi economica, sta assistendo a un attacco speculativo senza precedenti al suo territorio, già gravato da 35.000 ettari di servitù militarii, dalla presenza di innumerevoli siti industriali dismessi e non bonificati e da 40 anni di uso dissennato delle coste.

Oggi il progetto politico di “Cambiare si può”, appare come l’unica possibilità di dare voce e rappresentanza a queste istanze e a un modo diverso di intendere i rapporti politici ed economici tra i popoli.

Sia l’Italia che la Sardegna in questi anni sono state vittime del liberismo, un modello economico e politico che ha aumentato le diseguaglianze e ha diffuso precarietà e povertà, fallendo ogni prospettiva di prosperità. Mario Monti e le forze politiche che lo hanno sostenuto continueranno ad applicare le politiche di tagli e austerità imposte dalla BCE e dallo FMI anche dopo le elezioni.

Per rompere questo schema, e dare un senso alle elezioni 2013, chiamiamo a raccolta lavoratori e lavoratrici, disoccupati, pensionati e tutte quelle forze sociali sarde che si sentono profondamente anti-liberiste e contrarie alla guerra.

Vogliamo andare oltre i partiti, ma non siamo contro i partiti. Vogliamo liberare la Sardegna e l’Italia dalle mafie e dalle cricche, attraverso il rilancio dell’istruzione pubblica e la tutela del lavoro.

La costruzione della lista alle prossime elezioni politiche è il primo compito da affrontare.

Nel farlo riteniamo indispensabile che vengano rigorosamente rispettati alcuni profili politici:

* chi si candida deve essere una persona  che abbia dimostrato di aver posto, nei fatti, al centro del suo agire politico, anche fuori dalle istituzioni, il bene comune e la difesa dei diritti degli ultimi;

* chi si candida deve essere quindi rappresentativo di una storia, di un vissuto, evocativo e concretamente presente nella società;

* deve essere completamente rispettata la parità di genere;

* chi si candida deve impegnarsi a impostare una campagna elettorale sulla difesa della Sardegna, della sua specialità, e sulla richiesta di sovranità, prevista nello Statuto, ma mai realmente attuata;

*per quanto detto precedentemente le candidature per la Sardegna devono essere decise in Sardegna dalle assemblee territoriali e non vi può essere alcuna deroga;

* il progetto su cui ci impegniamo è strategico. Deve necessariamente esistere dopo le elezioni. I componenti della lista, che deve essere composta nella sua interezza da persone di grande qualità, devono essere i garanti e gli attori della continuazione di questa esperienza;

* bisogna da subito fare chiarezza sulle risorse finanziarie che spetteranno alle elette e agli eletti. Tutto il resto dovrà essere usato per fare attività politica in Sardegna;

* i candidati si impegnano a sostenere e incentivare le politiche di democrazia partecipativa e deliberativa con proposte che rendano obbligatoria in tempi certi l’analisi da parte del parlamento delle leggi di iniziativa popolare e in subordine la loro diretta applicabilità.

* le eletti e gli eletti dovranno assumere le decisioni più importanti secondo le indicazioni che forme di democrazia partecipata prevederanno.

L’assemblea di Cambiare si può di Oristano chiede che questi principi vengano fatti propri da tutte le assemblee sarde di Cambiare si può, nonché dai partiti che sostengono il progetto, dal Movimento Arancione e dalla lista “Rivoluzione civile” di Antonio Ingroia.

L’Assemblea si impegna, nelle prossime ore e nei prossimi giorni, per la ricerca e l’appoggio di candidature che rispettino i profili su menzionati.

Oristano, 29 dicembre 2012

 

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2 Comments

  1. Giuseppe Ruiu says:

    Ci scusiamo per utilizzare questo spazio, naturalmente il commento è per l’evoluzione generale della situazione.

    Consideriamo un segnale negativo l’evoluzione che la costruzione di una lista alternativa unitaria della sinistra ha avuto il 29 dic , con la presentazione da parte di Ingroia della coalizione e del simbolo.
    La improvvisa accelerazione che si è compiuta con l’approvazione e la partecipazione delle segreterie dei partiti, compreso il nostro, rappresenta un ennesimo capovolgimento delle istanze di partecipazione dei militanti e cittadini, espresse e condivise non solo dai promotori di “cambiare si può”, ma crediamo anche dal Prc. La presenza di numerosi compagni fra i sottoscrittori dell’appello lo testimonia.
    Come altre volte la decisione arriva dalle segreterie e dal gruppo dirigente. Una questa brusca virata rispetto a un progetto partito da altre istanze e che vedeva secondo noi, l’aspetto più innovativo nella presenza e nel confronto con “cambiare si può”. Contraddicendo quanto fino a pochi giorni fa detto dal Prc sul rifiuto del leaderismo e della personalizzazione della politica.
    É evidente la natura personalistica della presenza di alcuni dei segretari di partito, la mancanza di prospettive unitarie per il dopo (chi rappresenteranno i 4 segretari?). Tanto più dopo esperienze fallimentari, sempre verticistiche, quali la Fds.
    Rappresenta un chiaro segnale del non avere compreso il peso delle istanze di cambiamento, partecipazione e apertura che sono venute dai movimenti o della volontà suicida di anteporre la presenza dei segretari di partito al futuro di una sinistra unita.
    Sarebbe stato un piccolo ma forte segnale di una reale volontà di cambiamento anche nel nostro partito.
    Non crediamo siano sufficienti le disponibilità generiche a non candidarsi del nostro segretario, se subordinate alle decisioni degli altri segretari. Il Prc può dare invece un segnale unilaterale anche agli altri partiti.
    La rinuncia al simbolo ma non alla presenza dei segretari è poi altrettanto difficile da capire.
    Rifiutiamo la logica che sembra si stia facendo strada in alcuni, della contrapposizione (con relativi toni aspri che si fanno strada) fra “cambiare si può”, i movimenti, e militanti del Prc che sarebbero in pericolo di esclusione.
    La contrapposizione è, in molti casi, fra gruppi dirigenti e fra questi e la base e fra questi e le tantissime persone che fino ad ora si sono allontanate inesorabilmente da questi partiti.
    Riteniamo urgente la convocazione degli organismi del partito e attivi federali e regionali.
    Riteniamo che il Prc, a tutti i livelli debba prendere le distanze da molte cose successe l’altro ieri.
    È in gioco crediamo la stessa possibilità di continuare a riconoscerci nel partito.
    Auspichiamo un dibattito, anche nei nostri organi di informazione, di qualche intervento di spiegazione, che i militanti meritano.
    Le parole dello scarno comunicato del segretario rischiano di sembrare generiche affermazioni vuote che contrastano enormemente con i metodi e i contenuti della coalizione e con la rappresentazione che ne hanno dato Ingroia e le segreterie dei partiti. Anche nel confronto con “cambiare si può”, ai quali si deve riconoscere il forte e lucido contributo di innovazione. Istanze che non possono essere liquidate come sciocchezze.
    In sintesi riteniamo importante la consultazione di oggi e il voto che i sottoscrittori di “cambiare si può” sono chiamati a esprimere oggi. Coscienti che SI o NO possono avere diverse sfumature: perchè non venga persa e mortificata, minandone i principi dall’inizio, l’aspirazione a questo processo di unità o una ferma convinzione che il processo iniziato vada rimesso in un altro binario.

    31.12.2012
    Giuseppe Ruiu, Tore Goddi, Ivana Salici, Tonirosa Brotzu
    Componenti comitato politico federale PRC Nuoro

  2. admin says:

    Carissimi compagni,
    non state invadendo nulla. Anzi. Questo spazio serve appunto a scambiarsi informazioni, materiali, opinioni, e ad usare la rete per aumentare i nostri consensi. Questo spazio è vostro, cioè nostro.
    “Cambiare si può” ha deciso. Hanno vinto i si. Questo non vuol dire che tra il “no” ed il “si” vi siano tante sfumature. Ve ne sono. Eccome se ve ne sono.
    Io sto lavorando, tantissimo, per fare incrociare il nostro deliberato congressuale (“la linea” decisa al congresso) con questo bel processo che è “Cambiare si può” in Sardegna, e che ha avuto nella assemblea di Oristano un momento come non se ne vedeva, a Oristano, da anni.
    Dobbiamo farlo al netto degli errori, tanti, che si fanno a Roma e in Italia.
    Nella costruzione della lista, del programma politico e dell’agire politico in Sardegna dobbiamo usare tutti quegli elementi che fate trasparire dal vostro scritto.
    Archiviata la questione dei segretari, che secondo me però ora dobbiamo discutere come gestire, buttiamoci a capofitto su tutto il resto.

    Enrico Lobina

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