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Chiudiamo le basi della morte: un nuovo modello di sviluppo

February 5th, 2013  |  Published in In evidenza, Politica, Sardegna

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Agli organi di stampa

SEDE

 

 

 

Chiudiamo le basi della morte: un nuovo modello di sviluppo

 

 

Condivido le preoccupazioni del comitato “Gettiamo le basi” e di tanti altri sulla legge 134 del 7 agosto 2012. La legge complica parecchio il finanziamento e la gestione, inizialmente previste a carico dello Stato Italiano, di alcune  bonifiche militari fondamentali per l’isola.

È un provvedimento che determina quali luoghi debbano essere intesi come “Siti di Interesse Nazionale” (SIN), stabilendo a quali siti inquinati attribuire le risorse ministeriali per la bonifiche e a quali no.

La Sardegna risulta penalizzata e l’isola della Maddalena viene depennata dai SIN, dopo aver ospitato una base nucleare Americana per decenni. Le bonifiche, stando a questo decreto e fatte salve alcune risorse già stanziate, saranno a carico della Regione Sardegna.

Contestualmente vengono aumentate le soglie di tollerabilità di numerose sostanze tossiche.

Per dimostrare che non si inquina si alzano le soglie di tollerabilità!

Questo aspetto depotenzia le basi dell’impianto inquisitorio nel processo sui gravi danni ambientali causati dal Poligono del Salto di Quirra.

Abbiamo sempre sostenuto che la battaglia politica sulla presenza di basi e servitù militari in Sardegna, e altrove, sia importante in sé per chiunque abbia come priorità politica la pace. Abbiamo sempre attribuito grande importanza a questa battaglia, anche sotto i profili di tutela del territorio e della salubrità della popolazione.

Il PdL, il PD e tutti coloro che hanno votato quella legge piangono lacrime finte. Prima votano in parlamento, e poi in campagna elettorale si lamentano. Il senatore Scanu sta facendo il doppio gioco. Con lui tutti coloro che a Roma votano, e in Sardegna si lamentano.

Passata la campagna elettorale, se loro saranno ancora là, niente cambierà.

Si tratta di una battaglia di importanza generale e simbolica per tutto il processo di emancipazione e autodeterminazione del popolo sardo. Basta mettere in relazione lo stato delle  infrastrutture e della sanità con la desertificazione industriale e la questione fiscale per notare come la dismissione di investimenti dello Stato Italiano in Sardegna sia sempre più evidente.

A Quirra e in altri siti viene legalizzata la contaminazione. La Maddalena non viene bonificata dopo essere stata sfruttata  tanti anni per interessi geostrategici altrui. È la beffa dopo il danno.

La politica sarda, compresa quella dei sardi che ci dovrebbero rappresentare in Parlamento, deve svolgere una funzione diversa.

 

Alessandro Serra

(segretario regionale PRC Sardegna/ Rivoluzione Civile)

Enrico Lobina
(segreteria regionale PRC Sardegna)
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