
Qualche settimana fa abbiamo ragionato sulle limitazioni della libertà a manifestare nella capitale della Sardegna: al link http://www.enricolobina.org/wp/2013/11/07/liberta-di-manifestazione-linterrogazione-la-risposta-e-le-controdeduzioni/ trovato tutte le informazioni sul tema.
Anche dopo questa azione politica, tutti i capigruppo di maggioranza, primo firmatario Sergio Mascia (SeL), hanno presentato la seguente mozione
Premesso
Che il Servizio della Polizia municipale ha ordinato con propria disposizione che per svolgere una serie di manifestazioni in aree pubbliche occorre munirsi di autorizzazione all’occupazione del suolo non meno di trenta giorni prima.
Che tra quelle manifestazioni vengono incluse anche “cortei politici” e “processioni religiose”
Considerato
Che detto tipo di manifestazioni sono coperti dalle garanzie costituzionali di cui agli art. 17 (diritto di riunione) e 19 ( diritto di esercitare pubblicamente il culto) della Costituzione, per i quali non è previsto alcun regime autorizzatorio ma un mero preavviso.
Che alle manifestazioni in parola va applicato il regime normativo previsto dal T.U.P.S. agli art. 18 e seguenti, per il quale è previsto un preavviso di soli tre giorni da presentare al Questore.
Che non pare convincente l’individuazione di due piani differenti: l’uno relativo all’ordine pubblico per il quale trova applicazione il T.U.P.S. e l’uno di tipo amministrativo per il quale si deve applicare la citata disposizione. In quanto qualora tale interpretazione dovesse essere accolta verrebbero, de facto, meno le garanzie costituzionali.
Che nei principali Comuni non è previsto tale restrittivo regime normativo.
Chiede a Sindaco e alla Giunta
Che venga adottata una deliberazione di indirizzo nella quale si preveda che venga soppresso l’autorizzazione in parola o quanto meno si preveda di ridurlo al termine prescritto dal T.U.S.P.
Cagliari, 22 novembre 2013
Sergio Mascia
Enrico Lobina
Davide Carta
Giovanni Dore
Raimondo Perra
