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AMIANTO – PROPOSTA DI DELIBERAZIONE

May 23rd, 2014  |  Published in Cagliari, In evidenza, Politica

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eternit

 

 

 

Mi sono occupato di amianto in questi anni. Al link http://www.enricolobina.org/wp/?s=amianto potete trovare parte del lavoro effettuato.

Ho presentato, ora, una proposta di deliberazione. Dopo aver lavorato sul consiglio e sulla Giunta, vediamo se riusciamo a passare ai fatti. Ve la propongo.

 

 

Protocollo
All’Ufficio di Presidenza
Consiglio Comunale
Cagliari

Al Servizio Affari Istituzionali
Comune di Cagliari
SEDE

Oggetto: Proposta di deliberazione

In seguito alla nota n. 27883, del 6 febbraio 2012, si intende presentare una proposta di deliberazione comunale, al fine di avere un adeguato supporto tecnico-amministrativo.
La deliberazione ha ad oggetto “Indirizzi per una politica attiva sull’amianto: apertura di uno sportello informativo sull’amianto e preparazione di un protocollo d’intesa tra Comune ed imprese del settore”.
Premesse:

Nel 1977, in base all’evidenza scientifica, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), attraverso l’Agenzia internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), ha classificato tutti i tipi di amianto commercializzato “cancerogeno per l’uomo”, stabilendo altresì che nessun valore limite di esposizione può essere proposto come sicuro.
Questa evidenza è stata riaffermata nel 2009 ampliando la lista degli organi bersaglio che questo cancerogeno colpisce con sufficiente evidenza: il polmone, il mesotelio, la laringe e l’ovaio e con limitata evidenza: la faringe, lo stomaco, il colon retto. E’ stato accertato inoltre che in assenza di esposizione significativa ad amianto non ci si attendono casi di asbestosi e i casi di mesotelioma sono stimati nell’ordine di poche unità per milione.

La legge del 1991 vieta nuovi utilizzi o movimentazioni di amianto. In questi 20 anni si è andati a rilento con le operazioni di bonifica, smaltimento, censimento e verifica sanitaria.
L’amianto è un killer silenzioso (32 milioni di tonnellate di amianto presente sul territorio italiano) che in Italia fa 5.000 vittime l’anno, in aumento rispetto a qualche anno fa. L’amianto costringe a un’esposizione costante e dannosa un milione e mezzo di persone.

Il Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 riportava che ogni anno, solo in Italia, morivano per patologie asbesto correlate dovute ad esposizioni professionali e ambientali alle fibre di amianto circa 2250 persone e di queste circa 1000 per mesotelioma pleurico.
Il Terzo Rapporto del Registro Nazionale dei Mesoteliomi pubblicato nel 2010 (finestra di osservazione 1993-2004), stimava che, complessivamente, considerando solo i casi di mesotelioma, dei tumori del polmone e della laringe da esposizione da amianto e i decessi per asbestosi, l’amianto uccideva ogni anno intorno alle 3000 persone, di cui molto oltre 1200 l’anno a causa del mesotelioma maligno.
Il Quarto Rapporto del Registro Nazionale dei Mesoteliomi, presentato nel corso della II Conferenza Governativa svoltasi a Venezia lo scorso novembre 2A12, riporta informazioni relative a 15.845 dei casi di mesotelioma maligno rilevati sino a tutto il 2011 dalla rete dei COR del ReNaM con una diagnosi compresa nel periodo 1993-2008. Inoltre, studi preliminari dello stesso rapporto riferiscono che nel 2008 sono stati registrali 1.422 casi di mesotelioma maligno.
Viene dunque confermato il drammatico trend in costante aumento come pure l’aumento dei casi di Mesotelioma nel comparto dell’edilizia.
Complessivamente, in Italia, un quinto del totale delle vittime sono riconducibili a causa di esposizioni date dalla ubiquità di questo Killer silenzioso, massicciamente presente in diverse forme nella vita quotidiana e nelle case dei cittadini, inconsapevoli vittime.

In Sardegna, il Quarto Rapporto del Registro Nazionale dei Mesoteliomi, riporta che il COR Sardegna, nel quadriennio 2005-2008 ha registrato 70 nuovi casi di Mesotelioma -17,5 casi/anno-, di questi 24 sono donne, ovvero il 35% del totale rilevato. Dei detti 70 nuovi casi ne sono stati definiti 50: 37 uomini (34 di origine professionale, 1 non professionale e 2 improbabile o ignota) e 13 donne a cui solo ad una è stata riconosciuta un esposizione professionale, le altre: 7 improbabile o ignota e 5 non professionale). In Italia la corsa all’amianto non si è fermata nel 1992.
Tutt’oggi, in particolari condizioni, se non è provato “il potenziale rilascio di fibre”, non è vietato “utilizzare” Materiali Contenenti Amianto (M.C.A.) installati/in uso.
Considerato che:

Il problema è dunque di drammatica attualità e impone l’attuazione di una serie di Azioni trasversali di carattere Sociale, Ambientale, Sanitario, Previdenziale e Prevenzionale interconnesse e coordinate con altre azioni.

In Sardegna, nella provincia di Oristano erano presenti due industrie del cemento amianto: La Cema (1966/1992) e la Sardit (1970/1994) che si stima abbiano prodotto circa 125.000 tonnellate di manufatti in cemento-amianto. Sulla base di un censimento effettuato negli anni su 29 comuni dell’Oristanese, la quantità di Cemento-Amianto (eternit), presente su tutto il territorio, pubblico e privato, è stato stimato in circa 170.000 ton.

La Regione Sardegna, con la LR n. 22/2005 per il quadriennio 2006/2009, ai fini della Prevenzione Primaria, ha impegnato 32 mln di euro con un impegno annuale pari a 5 mln di euro, di cui 4,8mln per il cofinanziamento delle bonifiche degli edifici pubblici nella misura del 100% e 3,2mln destinati alle rimozione a carico dei privati nella misura del 40% fino a un max di 5.000,00 euro per intervento eseguito nella provincia di ubicazione dell’edificio.Di questi 32 mln, nel quadriennio 2006/2009, la Regione ha erogato alle province la somma di 22,551 mln di euro. Le province sono state capaci di spendere, mediamente, solo l’8,84%.

Gli ultimi dati confermano una tendenza all’aumento della spesa delle risorse che pero si è attestata intorno al 30%, tanto che è in atto il definanziamento delle province delle somme erogate negli anni 2006-2008.
Se si conservano i ritmi di bonifica attuali l’auspicata eliminazione dell’amianto dalla Sardegna si concretizzerebbe nell’arco di 339 anni.

I dati su esposti fanno constatare che, anche di fronte a una buona legge, ben declinata in delibere e altrettanto ben finanziata, la Prevenzione Primaria non riesce ad affermarsi. Non è solamente un problema di normativa e di mancanza di denaro.

 

Si sottolinea la:

1 – Mancanza di una strategia dell’informazione capillare, costante, leale e di qualità statica e itinerante che raggiunga i cittadini e i lavoratori non nativi digitali;

2 – Disomogeneità e spesso ingiustificato ed eccessivo costo delle bonifiche che scoraggia le imprese e anche i cittadini più motivati o che consuma, nel pubblico, in pochi interventi le risorse disponibili;

3 – Mancanza di una rete di condivisione delle professionalità, delle energie e delle sensibilità.
Considerate le premesse e le considerazioni e atteso che:
La lotta all’inquinamento da amianto risulta tanto più incisiva quanto maggiori sono le competenze (tecniche, scientifiche, sanitarie) e le conoscenze impiegate;

Per il raggiungimento di questo scopo il Comune si deve fare portatore di una gamma ad ampio raggio di “politiche anti-amianto”. Bisogna dunque mettere in campo, contestualmente, una campagna informativa e un sistema di incentivi economici allo smaltimento. Per quanto riguarda quest’ultimo punto si deve procedere alla istituzione di uno sportello informativo e di un protocollo d’intesa che coinvolga le istituzioni, imprese e, di conseguenza, i cittadini avente le seguenti caratteristiche:
-Protocollo d’intesa:

 

A) RATIO E CONTENUTI PRINCIPALI

Poiché esiste una notevole volatilità dei prezzi delle, relativamente poche, imprese che operano nel settore. Il protocollo dev’essere indirizzato al calmieramento del mercato rispetto alle attività di bonifica.
Il soggetto istituzionale che deve avere un ruolo costruttivo dell’intesa è il Servizio Igiene del Suolo il quale, di concerto col servizio Edilizia privata del Comune, potrebbe individuare al suo interno una unità che abbia il compito di essere sempre aggiornato sul tema amianto, e potrebbe, insieme alle imprese del settore, comporre un protocollo di intesa nel quale definire prezzari di riferimento a partire dai massimali indicati nella DG RAS n. 49/21 del 07/12/2011e altre modalità d’azione che favoriscano una maggiore attività di bonifica.
I cittadini interessati alle bonifiche delle coperture in cemento-amianto avranno la possibilità di rivolgersi a Ditte specializzate e a condizioni favorevoli in termini economici.

 

B) SOGGETTI INTERESSATI ALLA FIRMA DEL PROTOCOLLO DI INTESA

Presumibilmente Il protocollo verrà infatti stipulato tra il Comune di Cagliari e le Ditte specializzate in interventi di bonifica di beni contenenti amianto iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali alle categorie 10A e/o 10B.
Il protocollo, firmato dal Comune di Cagliari, verrà successivamente sottoscritto per accettazione da parte di tutte le singole Ditte interessate al progetto e che si impegneranno all’osservanza delle procedure previste nel presente accordo.
L’incentivo per il privato sarà di poter usufruire delle condizioni previste dal protocollo, e per quanto riguarda le ditte specializzate, che la loro proposta venga presentata ai privati che si rivolgono al comune.

Si ricorda che alcune agevolazioni e spese detraibili, attualmente disponibili per il cittadino che intenda affrontare interventi di bonifica e/o rifacimento del proprio tetto di copertura in cementoamianto, sono consultabili al sito dell’Agenzia delle Entrate. www.agenziaentrate.it

 

C) Intervento modificativo del DUP 2014/2020

Il DUP (Documento Unico di Programmazione) 2014/2020 è il documento, concertato tra la Regione Sardegna e Stato, ma anche con gli enti locale, ed in particolare con le aree metropolitane, relativo all’insieme della programmazione europea 2014/2020. Il DUP in discussione potrebbe essere in minima parte emendato per fare in modo che, nella parte riguardante le bonifiche, rientrino insieme alle attività necessarie alla rimozione dell’amianto, anche l’utilizzo delle risorse comunitarie per la ricostruzione delle opere, rendendo questi interventi attraenti per gli enti locali e i privati.

-Lo sportello informativo:
Il Comune può provvedere all’organizzazione degli interventi di bonifica ed all’opportuna informazione al pubblico, allo scopo di incentivare e sensibilizzare i cittadini in merito al problema amianto, con l’obiettivo di eliminare progressivamente tutte le fonti di inquinamento presenti sul territorio. Dunque lo sportello avrà tra le sue funzioni primarie quella di affiancare il cittadina nell’avviare le procedure burocratiche per usufruire degli incentivi allo smaltimento.

Lo sportello dovrebbe essere aperto minimo una volta alla settimana in un turno pomeridiano.
Lo sportello Amianto viene istituito con delibera del Comune;

Lo sportello viene aperto in una sede comunale e corrisponde ad un ufficio con un minimo di strumentazione: telefono con segreteria telefonica, fax, computer con posta elettronica e accesso ad internet, sito web dedicato e collegato alla pagina web istituzionale

Lo sportello dovrebbe trovare sistemazione presso il Palazzo Civico di via Nazario Sauro

Lo sportello deve operare con personale interno costantemente formato attraverso la partecipazione a corsi dedicati e a convegni di settore.

Lo sportello deve essere collegato con la ASL (SPRESAL – Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro e SISP – Servizio di Igiene e Sanità Pubblica e Ambientale), RAS Assessorato all’Ambiente, RAS Assessorato alla Sanità, Centro Operativo Regionale del Registro Nazionale dei Mesoteliomi, con le divisioni ospedaliere (Pneumologia, Oncologia, Chirurgia Toracica, Anatomia patologica), con l’ARPA Sardegna, con i sindacati e/i patronati sindacali, con l”INAIL e con l’INPS ed INPS ex INPDAP;

Lo sportello svolge funzioni passive e attive nel rispondere a domande o fare da stimolo su:
a) smaltimento dei rifiuti di amianto e indicazioni su piccole bonifiche;
b) indicazioni sugli enti cui rivolgersi per verificare la presenza di amianto, la sua qualità e quantità;
c) indicazioni di carattere sanitario: sorveglianza sanitaria degli ex esposti, luoghi di cura e terapia delle malattie asbesto correlate;
d) indicazioni sugli enti dove denunciare malattie professionali asbesto correlate;
e) indicazione sugli enti dove registrare malattie asbesto correlate o esposizioni attuali o pregresse (registro degli esposti);
f) fornitura di fac-simile di domande/istanze in forma cartacea o scaricabili dal sito dedicato.
g) informazioni sull’esistenza della sorveglianza sanitaria gratuita degli ex esposti;
h) stimolo nei confronti del comparto medico e degli enti preposti all’applicazione delle leggi che gli competono, con particolare attenzione alla denuncia delle malattie/patologie professionali asbesto correlate;
i) rendicontazione trimestrale della attività attraverso la pubblicazione sintetica sul sito dedicato e annuale con la realizzazione di convegno pubblico.

L’obiettivo prioritario, condiviso dalla ASL, è ridurre gli effetti dell’inquinamento e del rischio sanitario connessi alla presenza di amianto, avviando percorsi di collaborazione anche con le altre istituzioni per garantire linee di intervento per un’azione coordinata in tema di valutazione del rischio di esposizione, informazione, formazione, per sostenere iniziative relative alla tutela dell’ambiente finalizzate a garantirne la sua sostenibilità, nonché alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, finalizzate ad assicurare l’abbattimento del rischio di esposizione alle fibre di asbesto con la conseguente progressiva riduzione dell’incidenza di patologie amianto-correlate.

 

-Pertanto si delibera:
Che si proceda all’apertura, presso gli stabili comunali di Via Nazario Sauro, di uno sportello informativo sulle opportunità di bonifica in materia di amianto e di prevenzione e cura rispetto alle malattie asbesto-correlate.
Che il Servizio Igiene del Suolo del Comune appronti il protocollo d’intesa sul calmieramento dei prezzi di bonifica di concerto con le altre istituzioni interessate.

 

 

Enrico Lobina

Pierluigi Mannino

 

 

 

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