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Elogio della militanza

December 19th, 2016  |  Published in In evidenza, Politica

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Elogio della militanza

 

Da quando esiste l’uomo, che è un essere sociale, ci sono uomini che muoiono per le proprie idee. L’uomo è un essere sociale: significa che vive in una società organizzata insieme ad altri uomini, ed è condizionato dalle relazioni che si stabiliscono nella società stessa.

Chi pensa che la società sia ingiusta può, se vuole, combattere per una società migliore, sino a morire per le proprie idee.

La libertà propria non può essere slegata dalle libertà degli altri. Un uomo è libero se le persone intorno a lui sono persone libere. La libertà propria, in altri termini, dipende dalla libertà degli altri.

Sul cosa significhi libertà ci si interroga da quando esiste l’uomo.

Noi crediamo che una società (quella sarda è quella a noi più vicina) in cui non vengono soddisfatti bisogni primari, nel momento in cui si può produrre talmente tanto che tutti potrebbe vedere soddisfatti quei bisogni, sia una società ingiusta.

La militanza sociale e politica nasce da questo. Da un profondo senso di ingiustizia. Militante è colui che dedica la propria esistenza, oltre che ai propri cari, a cambiare la società che ritiene ingiusta.

Militanza è agire quotidianamente per cambiare la Sardegna, cioè per cambiare il mondo. La rivoluzione, cioé un cambiamento radicale della società, ha bisogno di una azione quotidiana, cosciente ed organizzata.

A qualcuno potrebbe non piacere la parola “militanza”, perché richiama una visione guerresca, militare delle dinamiche sociali.

Da una parte, capisco l’osservazione e se vogliamo la possiamo sostituire, ma non è un punto centrale del discorso.

Dall’altra, essa implica una certa necessità di disciplina, di organizzazione, che condivido. Una società può essere modifica se in modo coordinato, organizzato, un numero consistente di persone militano per realizzare il cambiamento. Chi fa militanza in un’organizzazione fa parte di una comunità, e riceve molto più di quanto dà.

 

Chi sono i nostri nemici? Sono coloro i quali guadagnano da una società ingiusta. Coloro i quali guadagnano da una Sardegna in cui un popolo si estingue, i giovani emigrano, la corruzione aumenta e la diseguaglianza rende sempre più poveri ampi strati di popolazione.

Potremmo dire che i nemici sono la casta ed i suoi complici, cioé coloro i quali sono coscienti e conniventi.

Per molti anni, in Sardegna ed in Italia, si è pensato che la casta fossero i politici. Non è così. Non tutti i politici sono uguali. Quelli sani, seri, preparati e disinteressati sono pochissimi, e proprio per questo bisogna militare, innanzitutto dando l’esempio nel proprio luogo di lavoro e di studio. La politica è una delle espressioni più alte dell’attività umana, perché è l’azione che organizza la società. La politica cambia le nostre vite personali, e non dobbiamo delegarla ad altri.

La scelta del militante è proprio questa. W la militanza, w la politica!

 

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